“Per la sicurezza energetica bisogna sempre avere più alternative. Tutte le infrastrutture hanno bisogno di fornitura di volumi e in questo caso di Lng, perché le pipeline le abbiamo esaurite. Si tratta di sostituire quella parte consistente di volume che arriva da Tarvisio e che attraversa l’Ucraina. Alla luce di quanto sta avvenendo in queste ore, è possibile prevedere un’escalation delle sanzioni”.
Così Lapo Pistelli, direttore Affari pubblici Eni, nel corso di un convegno organizzato dall’associazione Merita. “Voglio enfatizzare quanto il Mezzogiorno giochi una posizione strategica: siamo il sud d’Europa e il nostro Sud è una proiezione su paesi produttori di energia che molti Paesi dell’Europa continentale non hanno. Abbiamo dei tubi tutti nostri e abbiamo anche attività, speriamo che siano consentite, di produzione aggiuntiva di gas domestico nel canale di Sicilia”, ha spiegato.
“Nella produzione di energia il dibattito politico non può chiedere di avviare dall’oggi al domani produzioni di gas dopo averle negate per 10 anni. A mio parare la scelta di riavviare queste produzioni è intelligente, perché crea ricchezza in Italia, spiazza su eventuali importazioni e dal punto di vista emissivo climatico un gas che viaggia in conduttore è molto più emissivo di uno prodotto a casa nostra. Spero – ha concluso Pistelli – che questa crisi abbia fatto riflettere sulla necessità di gestire la transizione insieme al principio di sicurezza energetica”.