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[L’analisi] Quale sarà il ruolo dell’Italia in un mondo regionalizzato?

Il 101° Rapporto di Analisi Industriale sviluppato da Intesa Sanpaolo e Prometeia ha evidenziato vari fenomeni economici che stanno impattando l’economia italiane ed europea. Il conflitto Russo-Ucraino ha esacerbato vari aspetti economici che si erano già sviluppati dalla crisi pandemica degli ultimi anni. Nel rapporto è stato evidenziato come l’economie europee risentiranno di un generale rallentamento dovuto all’aumento dell’inflazione e del rincaro dei prezzi energetici.

Nonostante l’atmosfera negativa sviluppatasi dall’inizio del conflitto, vi sono svariate opportunità che è necessario cogliere per poter affrontare al meglio i prossimi anni. Tutti i momenti di crisi comportano opportunità che bisogna essere in grado di prevedere e fronteggiare con la massima razionalità. Il Rapporto di Analisi Industriale fornisce un quadro chiaro della situazione economica globale e regionale.

Il rischio di recessione negli Stati Uniti ed Europa

Il rischio di recessione dev’essere preso in considerazione e bisogna analizzare le possibili cause di essa. Nel rapporto redatto da Intesa Sanpaolo e Prometeia vengono evidenziate tre principali cause per tale rischio. Il rapporto evidenzia come la riduzione del consumo dovuta al rincaro dei prezzi, l’incertezza dovuta al conflitto in Ucraina e l’avvio di un ciclo di Politica Monetaria più restrittiva saranno fattori determinanti per i prossimi anni ed impatteranno sull’economia del continente europeo pesantemente.

Il rapporto evidenzia come questi fattori saranno determinanti anche nel mercato americano, che però ne risentirà principalmente per le politiche monetaria degli anni passati. Negli USA, l’aumento dei tassi d’interesse e l’aumentare dell’inflazione saranno nei prossimi mesi un fattore determinante per la recessione che si preannuncia. Il settore che risentirà più pesantemente della possibile recessione sarà quello edilizio. In aggiunta, si prevede anche una riduzione dei consumi nei prossimi mesi, il che impatterà negativamente sull’economia del paese. L’aspetto più preoccupante, evidenziato nel rapporto, è l’aumento dei prezzi e dei salari che rischia di incrementare ancor di più inflazione nel paese.

Mentre l’Europa risentirà economicamente non solo per le politiche passate ma sopratutto per le conseguenze del conflitto. Infatti, le politiche adottate in europa negli ultimi anni hanno portato ad avere imprese più solide e capaci di affrontare al meglio situazioni di crisi. Tuttavia, l’incertezza dovuta al conflitto e l’aumento dei prezzi intaccheranno pesantemente l’intero settore produttivo nell’Unione Europea.

La recessione, un rischio per l’intero globo, compresa anche la Cina

Anche la Cina si trova ad affrontare un rilevante rallentamento della crescita, dovuto principalmente all’inefficacia del vaccino utilizzato nel paese. Le politiche aggressive di Pechino per combattere il Covid-19 negli ultimi mesi hanno messo in crisi l’intero settore produttivo del paese. Si stima che il 40% del PIL Cinese sia sotto qualche forma di restrizione dovuta al Covid. Questa situazione, oltre che a mettere in ginocchio la figliare produttiva Cinese, rischia di esacerbare problematiche relative alle catene produttive globali.

La guerra in Ucraina presenta difficoltà, ma anche varie opportunità per l’UE

I mercati europei risento dell’incertezza e dell’aumento dei prezzi dovuti al conflitto in ucraina, ma tali circostanze hanno dato l’opportunità all’UE di adoperarsi per raggiungere obbiettivi necessari per garantire una maggiore solidità ai mercati interni. Il conflitto ha esacerbato problemi già esistenti in Europa che ora devono essere affrontati se si vuole garantire la crescita nei prossimi anni. I paesi membri sono finalmente giunti alla consapevolezza di dover raggiungere l’indipendenza energetica, sia dalla Russia che da qualsiasi altro paese terzo. Avere il proprio mercato energetico dipendentemente per più del 20% da un qualsiasi player esterno è un rischio che non siamo più disposti a correre e dovremo adoperarci per incrementare la produzione interna e trovare nuovi partner per portare avanti politiche di diversificazione.

Il conflitto ha anche fornito un’opportunità per creare infrastrutture ed enti europei che possano gestire al meglio la sicurezza dei sistemi informatici ed ha anche fornito la necessità di incentivare la digitalizzazione del pubblico in vari paese della zona euro. In aggiunta, questa è un’opportunità per riportare il commercio ad un livello più regionale e quindi valorizzare di più i mercati interni europei e la zona del mediterraneo.

Le imprese italiane, oggi più che mai, sono disposte a cambiare il loro set energetico

Per quanto riguarda le imprese Italiane, si è assistito ad un trend molto positivo di rinnovamento dei canali di rifornimento energetico. Il 101° Rapporto di Analisi Industriale evidenzia come in Italia, fra il 60 ed il 70 per cento delle imprese, in vari settori, stanno valutando di modificare il loro set energetico. Un cambio così preponderante sarebbe in grado di portare la rivoluzione energetica più vicina al realizzarsi che mai. Tuttavia, un cambio così consistente richiederà investimenti sia nel pubblico che nel privato.

Le conseguenze di un embargo su gas e petrolio da parte della Russia sarebbe un colpo troppo forte per molte economie europee

Il 101° Rapporto di Analisi Industriale evidenzia come l’economie europee in assenza di un embargo su gas e petrolio Russo sarebbero in grado di sostenere la situazione attuale. Tuttavia, un aumento delle sanzioni da ambe le parti sarebbe un elemento devastante per l’ambiente economico del vecchio continente.

Una situazione del genere non sarebbe sostenibile nel breve periodo e per raggiungere una totale indipendenza energetica da parte della Russia vi è la necessità di raggiungere una maggiore indipendenza prima, il che richiederà comunque almeno 5 anni.

Quale sarà il ruolo dell’Italia in un mondo regionalizzato?

Il conflitto in Ucraina, come anche la pandemica Covid-19, ha cambiato profondamente il commercio internazionale ed il rapporto fra stati. D’ora in poi, il mondo globalizzato che abbiamo imparato a conoscere è sull’orlo di sparire. Il mondo commerciale e politico che ci troveremo ad affrontare nei prossimi anni vedrà un maggior valore a specifiche aree geografiche. Tuttavia, questo processo di regionalizzazione può essere un’enorme opportunità per l’Italia e per il Mediterraneo. In particolare, il Meridione potrà diventare un hub essenziale per il commercio regionale.

Il mondo che ci si prospetta sembra più incerto, ma può fornire svariate opportunità. Spetterà all’UE ed all’Italia saper approfittare delle opportunità che si presenteranno.

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