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[L’analisi] L’olio di semi di girasole è aumentato del 64 per cento. La farina del 17 per cento. Ecco tutti i rincari prodotto per prodotto

L’olio di semi, la farina ed il burro sono al momento i tre prodotti che hanno subito i rincari maggiori a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Lo segnala uno studio della Coldiretti sulla base delle rilevazioni Istat relative all’inflazione ad aprile 2022.

La guerra si abbatte sul carrello della spesa con aumenti che risentono della scarsità di approvvigionamento delle produzioni che tradizionalmente arrivavano dall’Ucraina.

Guida la classifica l’olio di semi, soprattutto quello di girasole, di cui l’Ucraina è tra i principali produttori: il costo è cresciuto del 64%. Al secondo posto c’è la farina, con un +17% trainato dagli aumenti internazionali del grano. Al terzo il burro (+15,7%), che risente della ridotta disponibilità del mais destinato all’alimentazione delle mucche da latte.

I prezzi di cibi e bevande sono balzati in media del 6,4%, con aumenti a doppia cifra anche per la pasta (+14%), carne di pollo (+12%), verdura fresca (+12%) e frutti di mare (+10%) ma crescono anche quelli di gelati a +10%, uova (+9%) e pane (+8%) rispetto allo stesso periodo scorso anno.

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente, sottolinea la Coldiretti, l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne, dove più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività e circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.

Gli aumenti dei costi vanno infatti dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

“Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Che richiede: “Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”.

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