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[L’analisi] Ecco il piano di Intesa Sanpaolo: puntare alla digitalizzazione salvaguardando i posti di lavoro

Il nuovo obiettivo di Intesa Sanpaolo anticipare il cambiamento, per non farsi cogliere impreparati dalle sfide del futuro portate «dall’innovazione tecnologica e dalla sostenibilità Esg, in particolare quella ambientale e sociale». Lo annuncia Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, in un video messaggio inviato all’assemblea Unisin. «Per questo, oltre a consolidare la nostra posizione di banca leader nel wealth management, protection e advisory, vogliamo dotarci delle migliori competenze nel digitale», ha aggiunto riferendosi all’investimento di 5 miliardi di euro previsto in tecnologia digitale nei prossimi 4 anni.

Nuovi obiettivi

«Su 13 milioni di clienti, 4 milioni sono già oggi clienti molto digitali che per operare non accedono ai luoghi fisici. Allo stesso modo la banca deve soddisfare le esigenze dei milioni di clienti che invece preferiscono una relazione personale e continuano a venire in filiale, trovando un ambiente che corrisponde maggiormente alle loro aspettative. Pensando alle persone che si trovano ad operare in quelle filiali che verranno chiuse nell’arco del piano d’impresa, l’obiettivo è quello di individuare nuovi mestieri e proporre, già oggi, le alternative per attenuare anche gli impatti dei nuovi operatori tecnologici fintech». 

«Sono molto fiero che il nuovo Piano preveda un importante impegno anche in termini di nuovi ingressi. In particolare, sono previste 4.600 assunzioni a fronte delle 9.200 uscite volontarie stabilite degli accordi sindacali sottoscritti il 29 settembre 2020 e 16 novembre 2021» ha ricordato Messina. Prevista anche un diffuso «reskilling che coinvolgerà circa 8.000 persone che verranno riqualificate per iniziative prioritarie e con una formazione di eccellenza».

La tutela dei lavoratori

Anche perché, ha sottolineato Messina, «la mia responsabilità è garantire l’occupabilità nel tempo a tutte le persone del gruppo, in modo da dare massima tutela ai posti di lavoro rimanendo allo stesso tempo saldamente sostenibili. Come Gruppo, dobbiamo continuare a fare bene il nostro mestiere di banca, proseguendo anche nella concessione virtuosa del credito che fa crescere l’economia».

«Sotto questo punto di vista, il supporto allo sviluppo del Paese in una fase come questa ci vede ancora più impegnati perché siamo l’unica azienda in grado di poter mettere sul tavolo oltre 400 miliardi di nuovo credito nel periodo dal 2021 al 2026, accelerando la crescita e il beneficio delle risorse messe a disposizione dall’Europa per il Pnrr», ha proseguito. «Buoni livelli di redditività sono essenziali per fornire un supporto sostenibile a dipendenti, clienti e comunità, nonché azionisti», ha aggiunto, sottolineando come le «Fondazioni bancarie, li riversano su interventi a sostegno dei territori, e molti piccoli azionisti per i quali sono risorse fondamentali».

L’impegno sociale

«Sono molto preoccupato dall’incremento delle disuguaglianze sociali, che nel contesto attuale riguardano anche i cosiddetti working poor, ovvero quelle persone che lavorano con stipendi dignitosi in assenza di inflazione ma che, in situazioni di stress economico, sono costretti a dolorose rinunce. Anche per questo abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno per alleviare le condizioni di disagio in cui versa una parte crescente della popolazione, raddoppiando fino a 50 milioni gli interventi in termini di pasti, posti letto, farmaci e indumenti nei prossimi 4 anni», ha ricordato. 

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