Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

[L’analisi] Il grande boom di Eni con tre miliardi di utile

Boom di Eni nel primo trimestre dell’anno. Il Cane a sei zampe mette a segno un Ebit adjusted consolidato (utile operativo adjusted) di 5,191 mld, in crescita del 293% rispetto al primo trimestre 2021 (1,321 mld).

Performance trainata dai solidi risultati della E&P con un Ebit adjusted di 4,38 mld, un incremento di 3 mld rispetto al primo trimestre 2021 dovuto alla capacità di catturare il rilevante aumento dei prezzi di realizzo delle produzioni equity (+70% in media).

L’utile netto adjusted sale a 3,27 mld con una crescita di 3 mld, sostenuto dai maggiori risultati delle partecipazioni valutate all’equity e dalla riduzione del tax rate dovuta a un migliore mix geografico e dall’effetto prezzo nella E&P, e dai contributi positivi di GGP e di R&M (raffinazione e marketing) ai risultati consolidati.

In particolare, il segmento GGP (Global Gas & LNG Portfolio) ha registrato un Ebit adjusted di 0,93 mld, rispetto al breakeven del primo trimestre 2021, sostenuto dalla crescita delle vendite, dai migliori risultati del business internazionale del GNL nel contesto di un robusto scenario prezzi e dall’ottimizzazione dei margini sfruttando la flessibilità del portafoglio di approvvigionamento gas.

Per quest’anno viene rivista al rialzo la guidance dell’utile operativo adjusted di GGP, atteso a circa 1,2 mld rispetto al precedente target di 0,9 mld considerando l’evoluzione attesa del mercato. Il business retail, renewable & mobilità elettrica gestito da Plenitude è ben posizionato per conseguire la guidance annuale di Ebitda adjusted (oltre 0,6 mld) nonostante la volatilità dello scenario, confermando la resilienza del modello integrato di business.

Confermati gli oltre 2 GW di capacità installata da fonti rinnovabili a fine 2022 (al 100%). È anche confermata l’offerta pubblica di azioni della controllata Plenitude e la quotazione sul listino milanese attraverso una Ipo entro il 2022, soggetta alle condizioni di mercato.

Il business R&M ha conseguito un risultato positivo (24 mln), in significativo miglioramento rispetto alla perdita di 159 mln del primo trimestre 2021. Il business chimico gestito da Versalis ha mostrato invece un trend debole con un peggioramento di -154 mln rispetto al periodo di confronto, penalizzato dall’aumento delle quotazioni della carica petrolifera e dai maggiori costi delle utility industriali.

L’indebitamento finanziario netto ante Ifrs 16 al 31 marzo 2022 risulta di 8,62 mld in riduzione di 0,4 mld rispetto al 31 dicembre 2021. “La nostra performance ha dimostrato solidità e resilienza in un contesto di estrema volatilità dei prezzi e di incertezza a causa della guerra in corso e delle tensioni internazionali”, ha commentato l’ad di Eni, Claudio Descalzi.

È stato un trimestre di evidenti progressi nell’attuazione della nostra strategia volta a garantire sicurezza e sostenibilità del sistema energetico, mantenendo il nostro forte impegno a una giusta transizione energetica e alla creazione di valore per i nostri stakeholder”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.