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Lamorgese: «durante il lockdown le preghiere del Papa mi hanno aiutata»

Lo ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, intervistata da Famiglia Cristiana.

“Ho avuto il privilegio e l’onore di incontrare e di parlare con Sua Santità, che mi ha ricevuto con un tratto umano e di immediatezza che sarà davvero difficile dimenticare. Le preghiere di papa Francesco per gli ammalati e le sue riflessioni sulle tante persone in difficoltà economica e senza lavoro sono state di grande stimolo anche per chi, come noi, è chiamato a governare il Paese in questa situazione senza precedenti. Rimarranno nella storia le immagini del Pontefice che la sera del 27 marzo, in una piazza San Pietro deserta e battuta dalla pioggia, lancia al mondo intero un messaggio di solidarietà e di speranza. In un momento in cui tutto sembrava che dovesse naufragare”.

“Durante il lockdown – ha inoltre ricordato – il Viminale ha avuto rapporti quotidiani con i vertici della Conferenza episcopale italiana e, fin dal primo momento, ci siamo attivati per affrontare il problema di contemperare l’esercizio del diritto alla libertà di culto con le esigenze sanitarie di contenere la diffusione del Covid-19. Non è mai stata prevista la chiusura delle chiese, salvo autonome decisioni dell’autorità ecclesiastica: è stato comunque garantito lo svolgimento delle funzioni, seppure senza la partecipazione del popolo, ed è stata assicurata in pieno lockdown la possibilità per i singoli fedeli di poter pregare in chiesa, pur osservando il distanziamento interpersonale; in seguito, sempre d’intesa con la Cei, abbiamo restituito alle famiglie dei defunti la possibilità di partecipare ai funerali seppure in un numero massimo di 15 congiunti; infine, a Palazzo Chigi, c’è stata la firma del Protocollo con il presidente della Conferenza episcopale, cardinale Gualtiero Bassetti, per la ripresa delle funzioni liturgiche alla presenza dei fedeli. Analoghe procedure sono state attivate per sottoscrivere i protocolli con le altre comunità di fede nell’ambito del compito istituzionale del Viminale di garantire la libertà di culto”.

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