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L’allerta del ministro Crosetto: “L’Italia rischia un forte impatto dagli Huthi nel Mar Rosso” | Lo scenario

“Ufficialmente gli Huthi lottano per la causa di Hamas, ma la portata del conflitto è più vasta.

Rischiamo un forte impatto economico.

Stanno attaccando navi incapaci di difendersi, mentre i cargo cinesi e russi passano indisturbati.

Tutto questo ha un effetto negativo principalmente per l’Italia e crea squilibri inaccettabili nella concorrenza internazionale.

Il Mar Rosso è uno dei colli di bottiglia cruciali del traffico commerciale globale.

I cinesi stanno già contattando le aziende, anche italiane, per promuovere le loro compagnie marittime: quelle spedizioni costano meno e non subiscono attacchi.

È la nuova guerra ibrida che abbatte intere economie e che potrebbe marginalizzare il Mediterraneo”.

Lo afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista al quotidiano “La Verità” aggiungendo che l’Italia è esposta “perché se le navi sono costrette a circumnavigare l’Africa, potrebbero imporsi nuove rotte commerciali stabili a vantaggio, per esempio, di Rotterdam.

Le nostre merci saranno zavorrate da uno svantaggio competitivo e costeranno di più”.

L’Italia guiderà la missione navale Ue con “un minimo di tre unità navali europee, supporto di intelligence e logistico, e valutiamo la possibilità di offrire assetti aerei con capacità di sorveglianza.

Dobbiamo prepararci a tempi in cui difesa e sicurezza diventeranno prioritari.

Anzi, rappresenteranno i prerequisiti per la sopravvivenza dell’economia affinché le nazioni possano preservare produzione e prosperità”.

“Il lavoro del ministro della Difesa consiste nel preparare la nazione a poter affrontare tutti gli scenari, anche quelli peggiori.

Speriamo che le tensioni nel mondo scemino, ma se le guerre continuassero a salire ogni nazione dovrebbe lavorare per essere pronta a ogni evenienza.

Tra le tante necessità, quella di poter attivare una riserva, al fianco delle Forze armate regolari, non è da escludere.

Come avviene in Svizzera”, conclude.

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