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La sanità è alla svolta necessaria | L’analisi di Sergio Harari

“Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi, e certamente la sanità è uno dei sistemi più complicati del mondo moderno”.

Così Sergio Harari sul Corriere della Sera: “I dati che arrivano sono tutti univoci: un sistema con le criticità di finanziamento e di programmazione come quelle che presenta attualmente il nostro Servizio sanitario nazionale non può farcela.

Il governo Meloni non ha colpa dell’attuale situazione che stiamo vivendo, sono decenni che il Ssn viene sottofinanziato, e ciò è avvenuto con tutti i governi di qualsiasi colore politico.

I soldi sono una conditio sine qua non per garantirne la sopravvivenza, ma da soli non bastano.

Si deve guardare la realtà in faccia ed essere pragmatici: oggi noi non garantiamo più cure a tutti in modo equanime, tantomeno agli indigenti.

Se volessimo passare dalle parole ai fatti – osserva l’editorialista – ci sarebbero molti punti sui quali quasi tutti i tecnici convergerebbero: Aumentare il finanziamento del Ssn attraverso l’introduzione di tasse di scopo sui prodotti dannosi per la salute, come alcol e tabacco.

Rivedere la rete ospedaliera è indispensabile per garantire una equa distribuzione dei servizi.

Promuovere un modello integrato che colleghi i servizi ospedalieri con quelli territoriali è cruciale per migliorare la continuità assistenziale.

La digitalizzazione deve diventare una priorità.

Evitare sprechi e prestazioni inappropriate attraverso un attento sistema di monitoraggio.

Riconsiderare il ruolo dei professionisti sanitari nelle decisioni strategiche riguardanti il Ssn.

Un monitoraggio attento delle disuguaglianze regionali nell’accesso alle cure.

L’AI può contribuire a una gestione più efficiente delle risorse sanitarie, prevedendo la domanda di servizi e ottimizzando la pianificazione delle attività ospedaliere.

Governare e potenziare la partnership pubblico-privato.

Promuovere assicurazioni che fin dalla giovane età possano essere proposte come integrative.

Rivedere il sistema delle esenzioni e dei ticket parametrandolo al reddito.

L’elenco delle possibili proposte potrebbe continuare ancora a lungo ma fermiamoci qui.

Si dice che il meglio è nemico del bene e certamente qualsiasi scelta si opererà sarà un compromesso, ma – conclude – l’immobilismo registrato in questi anni verso questa pericolosa deriva del nostro Servizio sanitario è il peggiore dei mali”.

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