Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

La riforma delle pensioni che infiamma la Francia. Macron tira dritto. Via dal lavoro a 64 anni | L’analisi 

È finito il tempo del negoziato sociale sulla riforma delle pensioni. È iniziato quello delle trattative politico-istituzionali poiché «sul tema dobbiamo andare avanti». Lo ha detto il presidente Emmanuel Macron in vista dei prossimi passaggi della controversa riforma che prevede lo slittamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni.

Mercoledì il testo sarà presentato ufficialmente in Consiglio dei ministri e nuove manifestazioni sono in arrivo per far indietreggiare il governo, ma il presidente appare deciso nel portare avanti il processo di riforma. A sostenerlo, in quello che si delinea come un percorso ad ostacoli, è il miliardario Elon Musk che in un recente Tweet, in modo del tutto inatteso, ha scritto che «Macron fa una cosa difficile, ma giusta».

Il patron di Twitter, Tesla e SpaceX ha pubblicato il suo commento in risposta al video di una manifestazione contro la riforma a Lione. «L’età pensionabile di 62 anni è stata fissata quando l’aspettativa di vita era molto più breve. È impossibile per un piccolo numero di lavoratori sostenere un numero enorme di pensionati», ha argomentato Musk, correlando la necessità di far slittare l’età pensionabile da un lato all’aumento dell’aspettativa di vita e dall’altro alla sostenibilità del sistema.

Il suo Tweet ha ottenuto 63 mila like ed è stato condiviso oltre 4 mila volte. A rispondere al miliardario è stato l’ex candidato alle presidenziali nonché capofila della sinistra radicale francese, Jean-Luc Me’lenchon: «Scegliete il vostro campo. Il capitale o il lavoro». Quando, nel 2010, l’allora presidente di destra Nicolas Sarkozy, ha portato l’età pensionabile a 62 anni, l’aspettativa di vita per le donne era di 84,6 anni – contro 85,2 oggi – e di 78 anni per gli uomini, passata a 79,3.

Macron e Musk si sono rivisti nel dicembre 2022 in occasione della visita del presidente francese negli Stati Uniti. Dopo il loro colloquio a New Orleans, su Twitter Macron aveva fatto sapere di aver avuto «una discussione chiara e sincera» con il noto imprenditore, al quale ha chiesto «condizioni di utilizzo trasparenti, rafforzamento significativo della moderazione dei contenuti e protezione della libertà d’informazione affinché Twitter si adegui alla regolamentazione europea». Musk aveva risposto rallegrandosi per «i nostri progetti appassionanti in Francia. È stato un onore rivederla!».

Forte anche dell’appoggio del giovane imprenditore di successo, il presidente francese è tornato ad esprimersi sullo scottante tema delle pensioni a margine della conferenza stampa col cancelliere tedesco Olaf Scholz, ricevuto ieri a Parigi per celebrare i 60 anni di amicizia franco-tedesca. Dopo aver ricordato di essere stato eletto col «mandato» di portare l’età della pensione a «65 anni all’orizzonte 2031», Macron ha affermato che il Parlamento vuole «modulare» la riforma ma vuole altrettanto «andare avanti», sottolineando che «il tempo politico che si apre all’Assemblea nazionale va rispettato».

In vista dell’iter legislativo, il titolare dell’Eliseo auspica che il «governo lavori con i parlamentari all’Assemblea e poi al Senato per modificare il testo, adattarlo». In merito ai contenuti del testo presentato e alle forti mobilitazioni sociali in corso, Macron è apparso determinato nel proseguire l’iter della riforma, ma con una risposta diplomatica ai media ha replicato che «non voglio sostituirmi né a quanto il governo proporrà, né al dibattito parlamentare a seguire» solo che «sappiamo abbastanza, anzi esattamente, i bisogni che sono i nostri, sono già conosciuti».

Valutando il percorso già svolto, il presidente francese ha ricordato che «c’è già stata un’apertura, un cambiamento al termine delle consultazioni con i partner sociali e le formazioni politiche». A questo punto, però, «credo che qui, ora, bisogna essere in grado di andare avanti e mettersi in gioco. E che il governo possa fare il suo lavoro con il Parlamento, con serenità, la volontà di convincere e di far andare avanti il Paese» ha insistito Macron, chiedendo «meno disturbi possibile per tutti i nostri concittadini» pur difendendo il diritto di scioperare e protestare.

Alcune proteste sono state indette per mercoledì 23, giorno in cui il testo della riforma delle pensioni sarà presentato in Consiglio dei ministri, oltre ad una seconda giornata di sciopero nazionale per il 31 gennaio e manifestazioni ad hoc in alcuni settori di attività quali raffinerie, miniere, energia elettrica e trasporti pubblici, anche a febbraio.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.