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Con la sentenza del Consiglio di Stato sulle balneari sono a rischio 300 mila posti di lavoro | Il caso

“Assistiamo alla pubblicazione di due sentenze del Consiglio di Stato in contrasto tra loro: una impedisce temporaneamente la messa a gara delle concessioni balneari e rimanda alla Corte di Giustizia Europea ogni decisione, l’altra invece obbliga i comuni a indire subito le gare. Poche idee e ben confuse!”. È il primo commento a caldo alle pronunce odierne dei Presidenti di Assobalneari aderente a Federturismo Confindustria e La Base Balneare con Donnedamare.

“In particolare, la scellerata sentenza del Consiglio di Stato che obbliga i Comuni italiani a indire gare per riassegnare le concessioni balneari subito, in disaccordo con quanto definito nel ‘Milleproroghe’, avrà effetti devastanti sull’occupazione mettendo a rischio l’intero settore che arriva ad occupare fino a 300 mila lavoratori, in gran parte già assunti, per la stagione. Per le associazioni, le gare mettono anche a rischio l’offerta dei servizi balneari per quest’estate, nei quali le famiglie e i turisti rischiano di non trovare più gli stabilimenti, e allo stesso tempo creano un danno economico certo per le famiglie e i turisti”.

“In tutti i casi in cui sono state indette le gare nelle località turistiche, si è assistito a rincari dei prezzi dei servizi in spiaggia anche del 50%, e questo senza creare aumenti nelle entrate per lo Stato. Auspichiamo che il Governo adotti con urgenza un provvedimento legislativo per tutelare oltre 30 mila imprese e correggere questa interpretazione errata dei giudici amministrativi”, hanno concluso i due Presidenti.

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