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Italgas chiede un credito legato al taglio della Co2 | L’analisi

Italgas chiede alle banche un finanziamento di 600 mln per supportare i programmi di investimento.

APERTURA DI CREDITO PER 600 MLN PER 5 ANNI

Il Gruppo guidato dall’ad Paolo Gallo ha sottoscritto con un pool di banche italiane e internazionali (Bnl, Bnp Paribas, Cassa Depositi e Prestiti, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Societè Generale e Unicredit) un contratto di finanziamento Sustainability Linked da 600 mln con scadenza massima di 5 anni. Si tratta di un Revolving Credit Facility che permetterà al Gruppo di disporre di una nuova fonte di finanziamento per supportare futuri fabbisogni. In pratica le banche mettono a disposizione la somma di denaro sotto forma di apertura di credito in conto corrente chirografaria, così che la disponibilità iniziale della somma può essere ripristinata dal cliente con propri versamenti o con bonifici o accrediti di qualunque natura.

OPERAZIONE LEGATA A OBIETTIVI TAGLIO EMISSIONI E EQUITA’ DI GENERE

L’operazione è legata ad alcuni Key Performance Indicators (KPI)relativi alla riduzione delle emissioni di Scope 1 e 2 e alle donne in posizioni di responsabilità, in coerenza con i target fissati nel Piano Strategico 2023-2029 e nel Piano di Creazione di Valore Sostenibile. In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, il contratto prevede un meccanismo di step up del margine applicabile.

GLI OBIETTIVI DEL PIANO AL 2029

Italgas con il piano 2023-2029 varato a giugno 2023 prevede investimenti complessivi per 7,8 mld di euro al 2029 principalmente dedicati agli interventi per lo sviluppo di asset e attività di distribuzione del gas in Italia e in Grecia, alle attività di efficienza energetica e allo sviluppo nel settore idrico. Il Piano fa perno sui principi ESG e risponde alle sfide della sostenibilità confermando per l’intero Gruppo, inclusa quindi anche Depa Infrastructure, obiettivi di riduzione dei consumi energetici netti e di riduzione delle emissioni Scope 1, 2 e 3 al 2028 e al 2030, in linea con il target di neutralità carbonica al 2050; per favorire l’ulteriore cambiamento, introduce inoltre nuovi target riferiti ad un’equità retributiva di genere e allo sviluppo di competenze e valorizzazione delle risorse.

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