Logica vorrebbe che in Europa si decidesse prima di tutto di quali difese abbiamo bisogno in termini di sistemi, armamenti e personale. Poi si valutasse cosa si può realizzare mettendo assieme i sistemi di difesa nazionali dei paesi europei. Quindi di quanti soldi si avrebbe bisogno per realizzare un buon sistema di difesa europeo e solo alla fine ne risulterebbe la percentuale sul PIL della spesa per la difesa per ogni nazione.
Invece si fa esattamente l’opposto. In Europa si agitano percentuali di PIL da dedicare agli armamenti (2%, oppure 3%, ovvero 5%). Quindi si immagina come “liberare” dai vincoli del patto di stabilità queste percentuali di spesa supponendola aggiuntiva, mentre non si sa nulla e non si discute di come mettere assieme i sistemi di difesa nazionali e cosa fare di nuovo per essere meno vulnerabili.
Non si tratta di essere contrari per principio alla proposta di Ursula von der Leyen di dedicare 800 miliardi di euro alla difesa. Ma sarebbe preferibile sapere per cosa si deve spendere e come organizzare una difesa europea che non sia la somma delle difese nazionali. Senza queste decisioni, si rischia di perpetuare il sistema attuale, facendo un grande favore ai produttori di armi americani e senza avere un vero sistema di difesa in Europa.