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Inaugurato Biotech Center of Excellence Parma, 380 milioni di investimento | L’iniziativa

Un investimento strategico da 380 mln di euro, di cui 120 per infrastrutture e 260 in investimenti a lungo termine (2023-2030) che includono materiali, utenze, controlli di qualità, costi di sviluppo, tecnologie innovative, formazione e risorse umane.

A regime, si prevede l’assunzione di 200 professionisti: già impiegate nelle attività tecnica 60 persone, che diventeranno più di 80 nel 2025.

È il nuovo Biotech Center of Excellence di Parma, che si impegna a guidare l’innovazione nel campo delle biotecnologie in campo farmaceutico, specializzandosi nello sviluppo e nella produzione di anticorpi monoclonali, enzimi e altre proteine complesse.

Si tratta della struttura più avanzata del Gruppo Chiesi, progettata per coprire l’intero processo produttivo dei farmaci biologici, dalle colture cellulari al prodotto finito.

Questo approccio integrato comprende la produzione di drug substance e drug product, inclusi il confezionamento finale e le fasi di controllo qualità, garantendo così una filiera completa all’interno di un’unica struttura.

Consolidando tutte le fasi di produzione, il Centro ottiene un’efficienza dei costi, migliora il controllo della qualità e aumenta la solidità della catena di approvvigionamento.

Oggi il centro è stato inaugurato alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci e del ministro della Ricerca Anna Maria Bernini.

“Il Biotech Center of Excellence è dotato di tecnologie all’avanguardia per gestire le complessità della produzione di farmaci biologici – spiega Antonio Magnelli, Executive Vice President, Global Manufacturing Division – Questo include la flessibilità di adottare nuovi processi, cruciale per la produzione di farmaci biologici, che sono intrinsecamente più complessi rispetto ai farmaci tradizionali a base chimica.

Per Chiesi, l’investimento nel Biotech Center non è solo volto a garantire l’autonomia della capacità produttiva per salvaguardare il futuro dei pazienti, ma è anche guidato dalla volontà di creare know-how interno, con un centro di ricerca connesso, uno dei pochi in Europa.”

“Chiesi è inizialmente entrata nel settore biologico prevalentemente attraverso l’acquisizione di prodotti sviluppati esternamente, a vari stadi di maturità – sottolinea Diego Ardigò, Executive Vice President, Global Research & Development – Questo approccio di successo ha fornito una valida base per espandere le nostre competenze, aumentare gli investimenti e costruire il necessario know-how nel settore.

Una volta raggiunta una massa critica di competenze e prodotti, abbiamo preso la decisione strategica di investire direttamente nelle nostre capacità produttive.

Questo approccio è progettato per far crescere la nostra pipeline sfruttando un modello unico e mirato di integrazione tra ricerca, sviluppo e produzione”.

Flessibili i volumi di produzione previsti: lo stabilimento supporta sia la produzione clinica che quella commerciale, offrendo flessibilità sia per i trattamenti di malattie rare e ultra-rare che per produzioni su larga scala.

La capacità di produrre piccole quantità di farmaci è cruciale per i trattamenti delle malattie rare, che spesso richiedono lotti personalizzati e di dimensioni ridotte.

Questo conferisce al centro un vantaggio competitivo nella fornitura di terapie specializzate di alta qualità ai pazienti.

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