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In Veneto il maxi-impianto di biometano più grande d’Europa | L’iniziativa

L’impianto di biometano inaugurato oggi a Schiavon, in provincia di Vicenza, è un fiore all’occhiello italiano sul fronte delle energie alternative. Nella struttura vengono trasformati i reflui zootecnici in energia rinnovabile e fertilizzante naturale. Un’opera che ha trovato il plauso del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che in video call l’ha definita «un’esperienza virtuosa, di avanguardia» auspicando che sia la prima di molte altre nella Penisola. La centrale veneta è la più grande esistente in Europa.

Al taglio del nastro c’erano il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, il presidente di Legambiente Stefano Ciafani, il senatore Luca De Carlo e l’assessore regionale Roberto Marcato. Il presidente Luca Zaia, in un messaggio, ha sottolineato come questa inaugurazione rappresenti «una prima ma tangibile risposta» al problema del caro-bollette, e dimostri nello stesso tempo l’importante apporto che anche il settore primario può dare nel campo delle rinnovabili.

Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio Veneto, ha evidenziato a sua volta come «la Regione stia pianificando metodi di trasformazione che rispondono alla esigenza di tutela dell’ambiente che richiedono tempestività e know how”». L’impianto, promosso da Iniziative Biometano (Gruppo FemoGas), è gestito da Motta Energia e Ebs, di cui sono socie 117 aziende agricole della zona, ed è alimentato quotidianamente con 360 tonnellate di letame, liquami bovini e pollina. Gli allevamenti vedono il loro impegno premiato dalla restituzione sotto forma di fertilizzante organico naturale.

Ogni anno l’infrastruttura di Schiavon produrrà 7 mila tonnellate di biometano, quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuale di 200 automezzi pesanti che percorrono 100.000 chilometri ciascuno. Oltre al biometano, viene prodotto il digestato che è utilizzato, nella sua frazione liquida azotata, per concimare i campi delle stesse aziende socie, e nella frazione solida per la concimazione di precisione in viticoltura, in floricoltura e in orticoltura, sostituendo così i concimi chimici. Da Schiavon ne escono 250 mila tonnellate l’anno e a beneficiarne sono circa 10 mila ettari di campagna.

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