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“Impresa Sicura, ma noi?”, l’appello dei professionisti toscani

Con ”Impresa sicura”, previsto nel Decreto Cura Italia, il governo offre alle aziende la possibilità di chiedere un rimborso per le spese sostenute per dispositivi di protezione individuale, obbligatorie per la ripartenza in tutta sicurezza in questa Fase 2. Il rimborso però non è accessibile, per ora, ai professionisti ed è per questo che in Toscana, la Commissione regionale dei soggetti professionali, organo previsto dalla legge regionale sulle professioni che raccoglie i rappresentanti  di ordini, Collegi e delle professioni non ordinistiche regolamentate, ha scritto ai ministri del Lavoro Nunzia Catalfo e dello sviluppo economico Stefano Patuanelli per segnalare quella che viene considerata una ”disparità di trattamento nei confronti dei professionisti, operata dal  bando per l’accesso al rimborso delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (intervento   Impresa Sicura previsto dal decreto Cura Italia, articolo 43, comma 1)”.        

Il decreto, infatti, prevede un rimborso per le spese sostenute per la sicurezza durante la pandemia solo per le imprese  iscritte all’apposito registro.
”La norma – scrivono i due vice presidenti, Sandra Vannoni per le professioni ordinistiche e Franco Pagani per quelle regolamentate –  limitando alle imprese il beneficio, entra in contrasto con gli   indirizzi europei, recepiti dalla legislazione italiana (Legge di   stabilità 2016), che equiparano i professionisti alle imprese nell’accesso agli interventi di sostegno. A tal riguardo, ci preme ricordare che Regione Toscana, prima di altre regioni in Italia, ha allargato la partecipazione dei professionisti ai bandi, un tempo riservati alle imprese, eliminando il requisito dell’iscrizione al registro delle imprese che, invece, viene richiesto per l’accesso al   bando in oggetto”.

Insomma, la richiesta è di un intervento urgente. “Al fine – continua la lettera – di rimuovere l’ostacolo che impedisce al   sistema professionale l’esercizio pieno del diritto universale alla sicurezza”.

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