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Il segreto del sistema Parma Food Valley? L’alleanza tra filiere | L’analisi

Il segreto della Parma Food Valley è l’alleanza tra le filiere. Per la prima volta dalla nomina di Parma a Città UNESCO nel 2015, i rappresentanti delle filiere industriali e consortili si sono confrontati durante il festival di Open per presentare al pubblico il sistema Parma e le sfide della sostenibilità e del futuro della Parma Food Valley.

Il presidente della Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, costituita nel 2017, Massimo Spigaroli spiega: «la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche della Parma Food Valley è solo uno degli obiettivi che la Fondazione porta avanti dal 2017. Il nome di Parma è da sempre legato al cibo e ai prodotti leader nel Mondo, a questi sono legati grandi eventi che hanno portato il nome di Parma in alto a livello anche internazionale».

Filo conduttore degli interventi la capacità di creare una sinergia tra enti pubblici e privati per promuovere il territorio, la sua cultura, le sue eccellenze. Da qui è partito il racconto live del sistema Parma che vuole dare uno slancio e una proiezione internazionale alle eccellenze della Parma Food Valley, iniziando dall’intervento del rappresentante della Paolo Barilla, vice presidente del gruppo Barilla e presidente di Unione Italiana Food, ricorda: «il riconoscimento UNESCO è una gratificazione ma anche una promessa di un impegno futuro, ci spinge ad un comportamento estremamente rigoroso su tutto quello che sono le tematiche agroalimentari, in questo caso delle filiere».

«Se abbiamo in comune» prosegue Barilla «lo stesso desiderio di raggiungere i medesimi obiettivi da traguardare, gli ostacoli si superano; quindi, ben venga questo riconoscimento che ci obbliga sia moralmente che fattivamente ad essere più rigorosi, ad affrontare le sfide che sono enormi considerando che tutto quanto ruota intorno al cibo ha un’evoluzione straordinaria».

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