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Il ministro Urso: “Da Stellantis servono risposte sulla produzione in Italia”

La produzione in Italia di un milione di veicoli “è l’impegno che Tavares prese nel nostro primo incontro, 15 mesi fa, a fronte di due richieste che ci pose la casa automobilistica: la rimozione del regolamento Euro 7 e un piano di incentivi focalizzato sull’auto italiana.

Ancora una volta: noi abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, ora tocca a Stellantis investire su modelli e produzione.

Mi aspetto che John Elkann si faccia sentire”.

Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, intervistato da MF-Milano Finanza, aggiungendo che “l’assetto azionario andava definito allora”, alla nascita di Stellantis, “quando si poteva condizionare la governance con l’esercizio del Golden Power.

Ma il governo di allora, Cinque Stelle-Pd, fece come Ponzio Pilato: se ne lavò le mani e non pose alcuna condizione, nemmeno sul piano industriale. Zero”.

Quanto a possibili accordi con Dongfeng e altre case automobilistiche cinesi, il ministro spiega che “ci stiamo lavorando da oltre un anno con costanza e serietà avendo compreso, prima di altri, che nella nuova condizione di mercato le case automobilistiche cinesi dovranno insediarsi in Europa per produrre i veicoli e non per assemblare componenti.

Ai nostri incontri ha sempre partecipato un rappresentante dell’Anfia, l’Associazione nazionale della filiera dell’industria automobilistica, a garanzia della componentistica e quindi delle imprese e del lavoro italiano.

In questa partita, sindacati e Confindustria sono con noi”.

Infine, in merito alla gigafactory Acc di Termoli, Urso sottolinea che al tavolo convocato al Mimit “mi aspetto impegni concreti senza ulteriori dilazioni, perché su loro richiesta abbiamo destinato al progetto 256 milioni di euro di risorse Pnrr che, ove fosse rinviato, andrebbero perse.

Noi abbiamo rispettato gli impegni, ora tocca all’azienda”.

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