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Il limite cittadino di 30km/h è un volano per la mobilità sostenibile | L’analisi

La città di “Milano sta per essere investita da una vera e propria rivoluzione della mobilità. Portare il limite di velocità massimo a 30 km/h in città non solo potrebbe ridurre gli incidenti stradali, ma potrebbe anche spingere i cittadini a scegliere una mobilità alternativa a quella dei mezzi privati come la micromobilita’ e la mobilità sostenibile”.

È quanto sottolinea a MF-DowJones Gian Franco Nanni, ad di Askoll Eva, commentando le recenti decisioni di alcuni comuni italiani, su tutti quello di Milano, di introdurre a breve il limite di 30 km/h in città. Askoll Eva, quotata sull’Egm, opera nel mercato della mobilità sostenibile e sviluppa, produce e commercializza e-bike ed e-scooter, nonché kit e componenti nell’area dei motori elettrici e delle batterie.

“Optare per mezzi di micromobilita’ elettrica, anche in sharing, come gli scooter elettrici, le e-bike e i monopattini non solo rappresenta una valida soluzione per non rimanere bloccati nel traffico, ma riduce le emissioni nocive e dà anche una mano alle finanze.

L’elettrico è infatti una soluzione conveniente e pratica perché si può effettuare la ricarica ovunque, semplicemente collegandosi a una normale presa di corrente.

Noi di Askoll Eva, che siamo stati tra i primi operatori in Italia a proporre modelli di scooter elettrici, per poi estendere anche la gamma delle nostre e-bike e monopattini, non possiamo che esprimere un giudizio positivo su questa nuova iniziativa del comune di Milano”, aggiunge l’ad.

“Avendo uno store a Milano”, evidenzia Nanni, “godiamo di un punto di osservazione privilegiato sulla città e quello che notiamo è che i cittadini meneghini sono già pronti a una svolta green della mobilità.

Un sentore” questo del numero uno di Askoll Eva “confermato dai dati di una recente ricerca condotta dall’Istituto Izi dalla quale emerge che il 64% dei milanesi considera già la micromobilita’ una valida soluzione alternativa alla mobilità cittadina e oltre il 70% degli intervistati si dice molto o abbastanza favorevole alla diffusione di corsie dedicate alla micromobilita’”.

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