La sostenibilità, l’inclusione e la resilienza si stanno trasformando «silenziosamente in veri e propri dogmi di una religione laica». A sostenerlo è Marino Longoni su Italia Oggi va controcorrente su alcuni dei pilastri della società odierna.
Sono «mantra che vengono ripetuti in continuazione dalle istituzioni europee, dai guru della comunicazione politica, ormai anche dalla pubblicità», dice.
«Se non ti adegui, sei fuori, comprometti la tua dignità, autorevolezza, credibilità. Magari perdi pure i contributi europei. Ma» scrive Longoni «c’è un altro lato della medaglia, che si preferisce ignorare, perché smonta un po’ questa tensione ideale postmoderna. Vediamo. Sostenibilità: è un imperativo che nasce nei salotti buoni delle metropoli dell’occidente, preoccupa molto superricchi e influencer, quelli che vivono in ville con parco o nelle Ztl, posseggono almeno un paio di belle automobili, viaggiano spesso in aereo, fanno vacanze esotiche e si vantano di nutrirsi con cibi che provengono dai quattro angoli del pianeta».
«Ovvio che questo stile di vita non sia sostenibile per tutti gli otto miliardi di abitanti della terra, perché consuma una quantità enorme di energia e produce montagne di rifiuti. Da qui l’esigenza della crociata. Ma non saranno certamente loro i primi a rinunciarci. Inclusione: riferito di solito agli stranieri oppure a chi si dichiara orgogliosamente Lgbt. L’inclusione» sottolinea Longoni «non si applica mai a chi manifesta idee in contrasto con il politicamente corretto: se qualcuno sostiene che la differenza sessuale è biologica (un’ovvietà) va licenziato, in nome dell’inclusione (è successo a Maya Forstater)».
«Di solito, chi predica l’inclusione, si sente parte di una élite morale, è impegnato a civilizzare il pianeta, si sente un alfiere della società dei diritti, e chi non la pensa come lui è un fascista o un relitto del medioevo. Ci si schiera per chi, nei gay pride, manifesta pubblicamente e in modo sguaiato per una libertà sessuale senza limiti. Doppia morale che consacra l’ipocrisia. Resilienza: esprime la capacità di essere flessibili, adattabili, resistenti alle contrarietà, disponibili ad accettare idee nuove. Un atteggiamento richiesto» conclude «a chi la pensa in modo diverso: perché noi, essendo nel giusto, non abbiamo bisogno di cambiare né di adattarci in nulla. Ovvio».