Poco prima di Natale, quando il socio di minoranza Andrea Ruben Levi ha fatto sapere di aver ricevuto un’offerta di acquisto per la sua quota attorno al 36% di Alpitour e lo ha comunicato agli altri azionisti per consentire loro l’eventuale esercizio del diritto di prelazione, il socio di maggioranza Asset 1 (che decisione il club deal di investitori formato ad hoc da Giovanni Tamburi e la sua Tip) aveva giudicato il prezzo a cui la partecipazione veniva offerta “particolarmente interessante per l’acquirente”. Aggiungendo che “pertanto verrà considerata anche l’opportunità di esercitare i diritti di prelazione”. E così è stato.
Nella serata del 30 gennaio Asset 1, di cui Tip interrompe una quota del 36,196% (il resto è suddiviso tra una ventina di famiglie di estrazione industriale, tra cui Angelini, D’Amico e Ferrero, coinvolte anche nel cda di Tip), ha deliberato l’acquisto per circa 200 milioni della quota di Levi in Alpitour per salire al 94,661% del capitale, quota che potrebbe lievitare (esercitando di diritti di covendita e/o opzioni di vendita) fino al 95,328% (al netto delle azioni proprie).
La decisione è stata presa anche alla luce dei numeri di bilancio appena presentati da Alpitour (per l’esercizio che si è chiuso il 31 ottobre), che parlano di ricavi per circa 2,1 miliardi di euro, +7% rispetto all’anno precedente, e di un ebitda di circa 138 milioni.
Nel suo comunicato però Tip chiama in causa anche “ingenti consistenze patrimoniali di Alpitour, stimabili in oltre 900 milioni a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 ottobre 2024 di circa 212 milioni”; e fa riferimento a una “strutturalità sostanziale del livello di redditività raggiunto da Alpitour e delle prospettive economiche e finanziarie molto promettenti per l’anno in corso (attualmente a +15/20% nei vari segmenti di attività) e per gli anni a venire, che ancor più beneficeranno degli investimenti effettuati”.
Tamburi e soci non si sono fatti sfuggire una ghiotta occasione, dovuto al fatto che il socio Levi, torinese, personaggio geniale che ha investito in Alpitour una quindicina d’anni fa, appassionato di fisica e particolarmente legato all’inventore di Newcleo, Stefano Buono, era interessato a liquidare in tempi stretti la sua partecipazione nel tour operator, ideale per affiancare Buono nella sua iniziativa nel campo delle centrali nucleari di nuova generazione (piccoli reattori modulari), che ha già richiamato capitali per circa 535 milioni coinvolgendo più di 700 azionisti e che ora si pone un target di raccolta di 1 miliardo.
È facendo leva su questa fretta di Levi di liquidare la quota posseduta nel tour operator, leader assoluto ed incontrastato a livello nazionale, che il gruppo Msc Crociere, che fa capo a Gianluigi Aponte e che già vanta una forte presenza in segmenti analoghi con marchi come Cisalpina, Blu Vacanze e Going, hanno formulato l’offerta per la sola quota di minoranza di Alpitour. Una mossa, scrive MF-Milano Finanza, fatta forse per sbloccare le trattative con Tip, in corso da tempo (per altro non le uniche), e che hanno spinto Tamburi e soci ad aumentare la posta in gioco.
Tip inoltre ha fatto sapere di essere disponibile a rilevare, oltre che per la parte di sua competenza, anche quella che non dovrebbe risultare coperta per effetto di un’eventuale mancata adesione all’add-on da parte degli altri investitori presenti nell’Asset 1.
L’investimento di Tip necessario per sottoscrivere la propria quota nell’operazione ammonterebbe a 74,2 milioni, mentre nel caso estremo in cui nessun altro socio partecipasse all’ulteriore investimento, l’impegno massimo di Tip si spingerebbe a 207,2 milioni, per un valore patrimoniale del 100% di Alpitour di circa 565 milioni.