Dopo undici settimane, l’intesa si è sbloccata ieri poco prima dell’ora di cena: nel governo sembra essersi trovata la quadratura del cerchio per finanziare la rimodulazione del Pnrr che attendeva dal 24 novembre scorso e minacciava di diventare un caso sempre più delicato.
Salvo sorprese, scrive il Corriere della Sera, il Consiglio dei ministri dovrebbe dunque poter approvare forse già domani il decreto che rialloca più di dieci miliardi del Pnrr, rivede e in parte accentra il sistema di gestione dei fondi europei e sposta molti altri miliardi destinati ad altri progetti finanziati con fondi nazionali.
Ma poiché le risorse restano inevitabilmente limitate, progetti per quattro miliardi restano scoperti e senz’altro i settori colpiti — ancora da determinare con precisione — avvieranno un nuovo ciclo di lamentele e proteste.