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Il Fondo Ania-F2i ha già investito 200 milioni in infrastrutture. L’obiettivo è arrivare a 500 milioni per la metà dell’anno prossimo

Le compagnie di assicurazione italiane, spiega MF, sono diventate a tutti gli effetti importanti investitori in infrastrutture nazionali. Il fondo creato dall’Ania, l’Associazione delle assicurazioni guidata da Maria Bianca Farina, insieme a F2i – nel quale hanno investito le principali realtà del settore, da Generali ad Allianz, passando per Axa e Reale Mutua – è definitivamente decollato con investimenti che hanno raggiunto complessivamente circa 200 milioni rispetto ai 410 milioni raccolti.

L’ultimo investimento, in dirittura d’arrivo, è nei porti di Livorno e Monfalcone, con un’operazione stimata in una settantina di milioni. In portafoglio ci sono tuttavia anche le società di gestione degli aeroporti di Olbia e Alghero e non mancano neppure le ferrovie.

L’obiettivo, per la metà dell’anno prossimo, è riuscire ad alzare l’asticella fino a 500 milioni. Del resto i bassi tassi d’interesse, destinati a durare a lungo, obbligano le assicurazioni a ridurre il peso dei Btp cercando rendimenti appetibili in strumenti alternativi. In quest’ottica, quelli in infrastrutture sono particolarmente adatti a investitori di lungo termine come le compagnie.

La prima operazione, chiusa dal fondo Ania-F2i lo scorso aprile, è stata l’acquisto di Compagnia Ferroviaria Italiana, principale operatore indipendente del Paese per il trasporto merci ferroviario, con ricavi annui di 54 milioni. Un settore dominato da Mercitalia, la divisione delle Ferrovie dello Stato dedicata alle merci che dopo la liberalizzazione del mercato, nel 2008, ha visto però la quota flettere dal 100% al 52%.

Poi c’è Captrain, controllata dalle ferrovie francesi, seguita da Compagnia Ferroviaria Italiana, fondata nel 2007 da Giacomo Di Patrizi, che della società è rimasto azionista al 7,5% dopo aver ceduto il 92,5% al fondo Ania-F2i, gestito da F2i Sgr. L’obiettivo dei due investitori non è solo quello di puntare su asset strategici per il Paese, ma anche di contribuire alla progressiva decarbonizzazione dell’attività del trasporto merci, in una visione socialmente responsabile.

Ad ottobre è stata poi la volta degli aeroporti, con l’acquisizione da Alisarda dell’80% di Geasar, la società di gestione dello scalo di Olbia Costa Smeralda, con un’operazione che ha visto il fondo Ania-F2i salire a monte della catena. L’investimento è avvenuto tramite il fondo F2i Aeroporti 2, controllato sia da Ania-F2i sia dal terzo fondo di F2i (oltre che dalla Fondazione Sardegna). Una holding che non solo controlla la società di gestione dell’aeroporto sardo, ma in pancia ha anche il 71% di Sogeaal, che si occupa dell’aeroporto di Alghero. La medesima struttura societaria è stata poi replicata per gli investimenti nelle società di gestione portuale. 

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