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[Il commento] Dall’orfanotrofio di Milano a uomo più ricco d’Italia. Cosa ci insegna la vita da favola di Leonardo Del Vecchio

Nell’epoca del tutto e subito, del click sullo smartphone come massimo sforzo, la vita del fondatore di Luxottica ha tanto da insegnare.

A tutti.

Ai giovani e ai meno giovani, ai manager, agli imprenditori, ai professionisti, ai dipendenti pubblici e privati.

E alla politica.

Nell’epoca che combatte la fatica e gli sforzi e li concepisce solo per una partita di padel o per una seduta in palestra, la biografia di Leonardo Del Vecchio insegna che fino a due generazioni fa, chi ha costruito il successo lo ha fatto lungo il percorso dell’audacia e del massimo impegno.

Altro che ascensore sociale. Del Vecchio con la sua forza e visione ha sovvertito l’ordine delle cose.

Ed ha compiuto una rivoluzione personale. E costruito un impero che tradotto significa prosperità per tanti.

La sua storia ha il sapore di una favola d’altri tempi: è l’esempio del vero self made man di stampo anglosassone che davanti alle sfortune della vita, non è stato ad auto-commiserarsi ma si è rimboccato le maniche con caparbia e tenacia.

E ce l’ha fatta.   

Crescere nell’orfanotrofio di Milano

Classe 1935, ultimo di quattro fratelli, il padre commerciante di frutta di origini pugliesi, muore prima della sua nascita e anche per questo la madre Grazia Rocco sceglie di dargli lo stesso nome.

Pochi anni dopo, il giovane Leonardo viene affidato al collegio dei Martinitt (l’orfanotrofio di Milano), dove resta fino al diploma di scuola media.

Ed eccola allora la lettera scritta 80 anni fa dalla madre del fondatore di Luxottica, Grazia Rocco (e pubblicata nella recente biografia curata da Tommaso Ebhardt).

Una lettera datata maggio 1942, dove chiede di accogliere suo figlio Leonardo.

“Spettabile direzione dell’orfanotrofio Martinitt. Io sottoscritta Rocco Grazia vedova Del-Vecchio faccio domanda acciò mi si potesse acconsentire di farmi presto ricoverare il mio bambino più piccolo Del-Vecchio Leonardo, dovendo io andare a lavorare e non avendo nessuno a chi affidarlo il piccolo mi starebbe su la strada e prima che mi abbia a capitarle qualche disgrazia preferisco il suo ricovero anche per una più accurata educazione. Voglio sperare che questa spettabile direzione vorrà prendere in considerazione la mia domanda e potermi presto aiutare. Faccio le mie più umili scuse e ringraziamenti anticipati, con ossequi e doveri”.

lettera del vecchio
Lettera Del Vecchio

Ma questo fanciullo cambia il suo destino.

Adolescente, riesce a studiare design accedendo ai corsi serali e si trasferisce in un paesino nel Trentino dove trova lavoro come operaio in una fabbrica di incisioni metalliche.

La prima bottega

Poi, il trasferimento ad Agordo, in provincia di Belluno, dove apre una bottega di montature di occhiali.

Una bottega che nel 1961 diventa una vera e propria azienda, con 14 dipendenti e specializzata nella produzione di minuteria metallica per le occhialerie.

Nel 1967, comincia a produrre occhiali con il marchio Luxottica.

Comincia il successo

L’azienda inizia la sua ascesa e nel 1981 il suo patrimonio è così solido, che Leonardo decide di andare alla conquista degli Usa.

Con questo obiettivo, chiede (e ottiene) dal Credito Italiano un prestito necessario ad acquistare Avantgarde, un marchio statunitense di occhiali.

Solo un anno dopo apre quattro nuovi stabilimenti e assume 4.500 persone, e così restituisce alla banca tutto il capitale con gli interessi. Da qui, la sua corsa è senza freni. 

Nel 1988 stringe accordi di licenza con Giorgio Armani e lavora con altri marchi di lusso come Bulgari, Chanel, Prada e Valentino entrando di diritto nell’Olimpo dei marchi made in Italy più apprezzati del mondo.

La quotazione in borsa

Nel 1990 Luxottica viene  quotata a Wall Street e, cinque anni dopo, ha il titolo di  maggior produttore e distributore sul mercato ottico mondiale.  Nel 1995, acquista con i Benetton la SME (ex gruppo IRI).

Nel dicembre 2000 Luxottica viene quotata alla Borsa di Milano, e  via via comincia ad acquisire altri marchi nei settori della produzione e della distribuzione di occhiali da sole e da vista:  Vogue, Persole, Ray-Ban, Sunglass Hut e Oakley. 

La sua incredibile avventura cambia il volto dell’occhialeria italiana ma soprattutto di tutto il mondo imprenditoriale. La crescita inarrestabile del suo marchio culmina nel 2017 con una fusione record da 50 miliardi di euro  fra Luxottica ed Essilor.  

Non si contano le onorificenze: Cavaliere dell’Ordine al Merito del Lavoro nel 1986, nel 1995 gli è stata conferita una Laurea honoris causa in Economia aziendale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Nel 1999, poi, un Master honoris causa in International Business dal MIB di Trieste e, ancora, una laurea in Ingegneria gestionale e una in Ingegneria dei materiali,  rispettivamente dalle Universita’ di Udine e Milano. 

Secondo la rivista Forbes, la sua ricchezza al 10 aprile 2022 è di circa 27,3 miliardi di dollari: un patrimonio che lo colloca come secondo uomo più ricco d’Italia e 62esimo al mondo. 

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