Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

[Il caso] La rivolta di Piombino contro il rigassificatore

Sciopero e ricorsi per fermare il rigassificatore sono le iniziative di cui si medita a Piombino (Livorno) per impedire l’allestimento dell’impianto.

Lo sprint finale verso il probabile via libera – che potrebbe arrivare al termine dell’ultima riunione della conferenza dei servizi il 21 ottobre – fa salire la tensione del fronte contrario all’impianto.

Un ‘no’ che chiama a raccolta tutti i contrari, comitati, sindacati e istituzioni locali, in vista della manifestazione a Piombino il 20 ottobre e il presidio di fronte alla sede della Regione Toscana il giorno successivo.

La settimana è ripresa coi comitati che stamani si sono messi davanti al deposito della Snam dove sono già stoccati i primi tubi, per annunciare che “se il commissario straordinario per il rigassificatore Eugenio Giani firmerà l’autorizzazione chiederemo al consiglio comunale di Piombino di approvare un ordine del giorno che preveda il ricorso al Tar contro l’opera”. Per Francesca Marino portavoce del comitato Liberi per la salute “se Giani firma, per noi il ricorso è atto dovuto”.

Dichiarazioni che non scompongono lo stesso Giani. “Quello che fanno altri enti è libero – ha replicato – è nelle loro facoltà e considerazioni. A me interessa vedere se ci sono le condizioni per autorizzare”.

Alza la voce anche la Cgil di Livorno che vuole chiarimenti sull’operatività del porto e minaccia di proclamare uno sciopero territoriale se non ci sono garanzie.

“Non siamo contro i rigassificatori – spiega Fabrizio Zannotti, segretario Cgil Livorno – ma abbiamo una serie di perplessità: la cosa che ci preoccupa di più, e su cui saremo intransigenti, è l’operatività del porto di Piombino, non possiamo permettere che si blocchino le attività”.

Preoccupazioni, da un versante ben diverso, sono state avanzate dall’acciaieria a capitale indiano Jsw Steel Italy la cui posizione però si era molto ammorbidita dopo le rassicurazioni di Snam. Oggi Marco Carrai, vicepresidente esecutivo di Jsw Steel Italy, ha ricordato di aver chiesto che “il rigassificatore non comporti delle problematiche sulla logistica dell’area” ed “è stato assicurato che così non sarà”.

Carrai ha evidenziato che “per noi è anche importante” che “all’interno delle compensazioni ci sia, come sembra, anche una riduzione del prezzo del gas che può far diventare molto più competitivo, rispetto a quello che potrebbe essere, anche il sito industriale di Piombino”, quindi un rilancio della vocazione produttiva dell’area.

Apertura sull’opera anche dai sindaci dell’Elba. Ribadiscono la loro contrarietà di principio ma a Giani rivendicano pure che “se la strada è segnata” allora deve dare pure all’isola le stesse agevolazioni in bolletta promessa alla terraferma.

Argomento su cui i comitati sono scettici ricordando che anni fa “a Livorno quando fu messo l’Olt (il rigassificatore offshore, ndr) erano state promesse agevolazioni che però non sono mai arrivate”.

Il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, invece ha organizzato un convegno per illustrare le ragioni del no ribadendo “i motivi tecnici, giuridici e scientifici per cui riteniamo che l’opera sia quanto mai sbagliata”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.