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Il cantiere nautico Sanlorenzo punta sull’idrogeno | Lo scenario

I driver del nuovo Piano strategico 2023-2025 di Sanlorenzo – il cantiere delle barche da sogno, da 23 a 72 metri, di Ameglia, in provincia della Spezia – sono sostenibilità, espansione della capacità produttiva e sviluppo di nuovi modelli ad alta tecnologia. E, in più, lo sguardo volto verso i mercati asiatici. Il piano prevede, per il primo anno, una crescita dei ricavi netti del nuovo tra 810 e 830 milioni di euro, l’11% in più rispetto al 2022, e una media di oltre il 9% fino al 2025, quando è atteso anche l’incremento dell’ebitda margin al 19,5%, dal 17,6% del 2022.

MF-Milano Finanza scrive che nel triennio, sono previsti investimenti per 143-155 milioni di euro e una posizione finanziaria netta che, nel 2025, dovrebbe essere pari a 185-205 milioni di euro. D’altronde il cantiere parte da numeri di tutto rispetto già nel 2022, chiuso con ricavi netti dalla vendita di nuovi yacht a 740,7 milioni di euro, in rialzo del 26,4% rispetto al 2021, con un ebitda rettificato a 130,2 milioni, in aumento del 36,3% sul 2021 e un risultato netto di gruppo pari a 74,2 milioni, +45,4% rispetto al 2021.

 «Al termine di questo esercizio» rimarca con orgoglio Massimo Perotti, presidente e ceo della società «consegniamo un triennio di risultati che hanno superato le nostre stesse previsioni, con un tasso annuale di crescita composto del 17,6%, il raddoppio dell’ebitda, un aumento di 310 punti base dell’ebitda margin, l’utile netto quasi triplicato, oltre 100 milioni di euro di creazione di cassa, pur avendo distribuito dividendi per circa 31 milioni di euro».

Quello che Perotti tralascia è che il titolo, quotato in Borsa a dicembre 2019 a 16 euro e dopo avere toccato un minimo storico a 9,6 euro nel 2020, anno del covid, pochi giorni fa ha raggiunto la vetta di 43,1 euro: solo nell’ultimo anno ha messo a segno una performance del +20,1%, in tre anni è salito del 285,02%. Con un backlog al 31 dicembre 2022, da oltre 1,06 miliardi di euro, per il 93% venduto ai clienti finali, e un portafoglio ordini che nel 2023 ha già raggiunto 617,4 milioni di euro, Perotti pensa, soprattutto, alla sostenibilità delle future barche.

«La rotta tracciata nella strategia Road to 2030 ci porterà a varare nel 2024, per primi al mondo, il 50 Steel equipaggiato da Siemens con fuel cell a metanolo per l’alimentazione di tutti i servizi di bordo, per poi arrivare, nel 2028, al varo di SY Explorer, il primo superyacht 50 Steel alimentato unicamente a metanolo. Il piano prevede, inoltre, l’introduzione di nuove gamme con l’ingresso in segmenti diversi, quali il multiscafo e, contestualmente, un arricchimento di quelle in portafoglio, portando i modelli dagli attuali 26 a 36: 17 yacht, 8 superyacht e 11 Bluegame».

Proprio Bluegame, l’unità affidata alla guida di una manager di lungo corso come Carla Demaria, ha in serbo la novità forse più eclatante nel segmento sotto i 24 metri. «Bluegame e New York Yacht Club American Magic, challenger nella 37ª edizione della Coppa America che si terrà a Barcellona nel 2024» spiega il patron di Sanlorenzo «hanno siglato un accordo per realizzazione della prima chase boat a idrogeno. Un risultato memorabile considerando che su un’imbarcazione di 10 metri che deve correre a 50 nodi con un’autonomia di 180 miglia, per la prima volta è previsto dal regolamento l’esclusivo utilizzo della propulsione a idrogeno abbinata ai foil». Il primo modello “per tutti” di questo catamarano di lusso, il BGM65HH (hydrogen-hybrid) verrà commercializzato nel 2026 con la nuova generazione di motori ibridi Volvo Penta per cui Sanlorenzo è stato scelto quale cantiere pilota. Non è finita qui, anzi.

Il nuovo piano industriale prevede il rafforzamento della distribuzione diretta nei mercati chiave e l’espansione a Est, ossia in Asia Pacific: entro giugno, verrà perfezionata l’acquisizione di Simpson Marine, un network di 12 showroom e 10 centri di servizio a copertura dell’intero Far East. «Il nostro primo mercato rimane l’Europa ma concentreremo l’attenzione in America e in Cina-Asia Pacific» sottolinea Perotti. «Nel mondo gli ultraricchi crescono ma la capacità costruttiva delle grandi navi da diporto non si può espandere molto, per cui, c’è una notevole differenza tra l’alta domanda potenziale e l’offerta di barche. In Cina il presidente Xi Jinping ha creato una free tax zone da Hong Kong a Macao e spinge gli imprenditori locali a fare nuove marine. Due segnali che siamo pronti accogliere». Altro punto focale sarà l’attività di refitting.

«Rappresenta un upside del piano ad alto potenziale» spiega Perotti «considerando che la flotta mondiale di yacht oltre 30 metri è in costante incremento, nel 2021 ammontava a 5.396 unità, e che il mercato del refitting è previsto crescere come sta facendo dal 2017, a un tasso del 16,4% l’anno per yacht oltre i 40 metri». Con oltre 700 dipendenti, l’attuale capacità produttiva di Sanlorenzo conta superfici pari a 100 mila mq, utilizzate al 79%: il piano prevede entro il 2025 di ampliare del 25% la capacità, portandone l’utilizzo a circa l’85% per poi aumentare ancora le superfici.

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