Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Il 2024 è andato meglio di quello che ci aspettavamo | L’analisi di Marco Fortis

Descritto lungamente come un annus horribilis per l’economia italiana, il 2024 – scrive Marco Fortis sul Mattino – si è chiuso molto meglio di come è stato dipinto per mesi e settimane, con toni spesso drammatici.

Il Pil è aumentato dello 0,73% (e non dello 0,5% come tutti profetizzavano); il valore aggiunto dell’industria in senso stretto ha limitato i danni causati dalla crisi euro-tedesca, facendo segnare un -0,1%; l’ex-port, nonostante i cali delle vendite in Europa, Stati Uniti e Cina, ha perso solo lo 0,4%; il turismo ha chiuso l’anno alla grande, con un nuovo record del numero totale di pernottamenti di turisti stranieri; i conti pubblici hanno sorpreso tutti, tornando in avanzo statale primario per lo 0,4% del Pil; il rapporto debito/Pil, che molti ipotizzavano potesse salire oltre il 136%, e taluni addirittura sfiorare il 140%, ha chiuso il 2024 con un tranquillizzante 135,3%.

Insomma, un bilancio tutt’altro che orribile in cui spicca il turismo, che ha visto le presenze degli stranieri nel nostro Paese salire a 250 milioni di pernottamenti, nuovo record storico, con un incremento rispetto al 2023 di 16 milioni di notti, pari a +6,9%.

È stata la crescita più forte fatta registrare dalle quattro maggiori economie dell’Eurozona e anche dagli altri Paesi più piccoli a forte vocazione turistica.

Infatti, il nostro aumento percentuale precede quelli della Germania (+6,1%, che ha peraltro un numero di presenze che è un terzo del nostro), Spagna (+6%, il nostro maggiore concorrente), Portogallo (+4,6%), Grecia (+3,8%), Austria (+3,3%), Francia (+1,6%) e Croazia (+0,8%).

Rispetto ai livelli pre-Covid del 2019, l’Italia ha battuto tutti per incremento in valore assoluto delle presenze straniere, con ben 29,4 milioni di pernottamenti in più, superando perfino la Spagna (+20,9 milioni di notti).

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.