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Guido Forni (Immunologo): «Il vaccino è sicuro ma non salverà tutti»

«Arriveranno entro primavera, saranno sicuri, forse efficaci, in una seconda fase di più, ma in ogni caso non potranno salvare tutti».

Tutta la verità sui vaccini la racconta l’immunologo Guido Forni, 76 anni, intervistato sulla Stampa da Francesco Rigatelli. Come vede la situazione? «L’Italia è messa meglio di altri Paesi, ma non so quanto durerà. Ora sono in Grecia e l’idea di tornare spaventa».

Teme un lockdown? «Spero sia ancora evitabile, ma non ne sono certo. Poi sono alla vecchia maniera: preferisco parlare delle mie competenze».

Veniamo ai vaccini allora, sono l’unica soluzione? «Si stanno trovando nuove terapie che rendono meno drammatico ammalarsi, ma solo i vaccini cambieranno la prospettiva».

Quali sono i più promettenti? «Sono gli undici in fase finale, di cui molti se non tutti verranno registrati entro gennaio. Quattro cinesi e uno russo, facendo forza sulla mancanza di democrazia, sono già stati somministrati a un gran numero di persone».

Sono avanti dunque? «Non è detto, anche Trump voleva approvare un vaccino prima delle elezioni, ma l’istituto regolatore Usa si è rifiutato. Conta molto chi ottiene dei risultati. I vaccini americani, russi e europei si basano sull’Rna, novità che riduce tempi e costi, ma sconosciuta. I cinesi si fondando sul metodo del virus ucciso chimicamente, che nella storia ha funzionato. Un altro vaccino americano, più tradizionalmente, si basa su una proteina».

Ci sono altri vaccini in fase uno e due? «Ce ne sono una quarantina partiti dopo che potrebbero essere più efficaci e facili da usare, come i nasali. Mentre i primi avrebbero quasi tutti bisogno di due dosi».

E potrebbero essere inefficaci? «Funzioneranno, ma non si sa quanto. Un vaccino può impedire di ammalarsi, diminuire l’effetto della malattia e addirittura bloccare il contagio».

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