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Claudio Graziano, presidente Fincantieri: “Bisogna evitare l’escalation, occhio alla situazione del Libano”

«Tutto il mondo si deve impegnare per evitare un’escalation incontrollata, mandando innanzitutto un messaggio di solidarietà a Israele». Così l’ex comandante di Unifil, generale Claudio Graziano, oggi presidente di Fincantieri, in una intervista a La Stampa. «Non dobbiamo lasciare Israele da sola, perché il senso di isolamento potrebbe accrescerne l’aggressività» mentre il Libano «sente il pericolo e cerca di raffreddare gli animi», dice Graziano. «Occorre un messaggio di vicinanza, ma allo stesso tempo di moderazione da parte degli occidentali, ma anche degli arabi moderati. Ciò per evitare che il confronto sfoci in un conflitto regionale».

«Militarmente parlando» dice ancora il generale «Hamas è riuscito a combinare le due forme più complesse di guerra: combattimenti nei centri urbani e guerra sotterranea dove si sono preparati per anni con i tunnel. Un incubo. La reazione di Israele sia quella di uno stato colpito, ma democratico. Deve muoversi nei confronti di terroristi, evitando danni collaterali ai civili innocenti».

Parlando del contingente Unifil in Libano, Graziano afferma: «È chiaro che se ci fosse un cambiamento della situazione l’Onu dovrebbe rivalutare il mandato. Però se Hezbollah sta lanciando apertamente razzi da tutto il Libano, questo vuole anche dire che le forze armate del Libano, in questo momento, non sembrano nelle condizioni di intervenire». Secondo Graziano l’abbandono di Kabul nel 2021, l’invasione dell’Ucraina e l’offensiva di Hamas «sono indirettamente collegati. Adesso però quello che conta è la risposta. Occorre una risposta unitaria dell’Ue, coordinata con gli Usa, coi Paesi della Alleanza atlantica, e con i Paesi arabi moderati, sapendo che l’Onu è paralizzata dai veti».

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