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Gli investimenti di Snam nei business di transizione | L’analisi

Gli investimenti nei business della transizione energetica che Snam ha in programma col Piano 2025-2029 ammontano a 1,5 miliardi di euro (rispetto agli 1,2 miliardi di euro del piano precedente).

Alla cattura e stoccaggio della CO2 (Carbon Capture and Storage, CCS) verranno destinati 500 milioni di euro (900 milioni di euro al lordo dei finanziamenti pubblici).

La CCS si sta affermando come una delle tecnologie più efficaci per decarbonizzare i settori industriali ad alta intensità energetica e ad elevate emissioni di carbonio.

Snam intende sviluppare il trasporto di CO2 a livello nazionale e l’infrastruttura di stoccaggio a Ravenna, in partnership con Eni.

Il progetto punta a sviluppare il più grande hub offshore multimodale open access di CO2 nell’area del Mediterraneo, con una capacità stimata a vita intera fino a 500 milioni di tonnellate.

Le attività di iniezione sono iniziate lo scorso agosto con ottime performance.

Nei prossimi anni, la Fase 2 espanderà la capacità su scala industriale entro il 2028-2032 per raggiungere fino a 4 tonnellate di CO2 all’anno, in linea con il Piano Nazionale Energia e Clima italiano (Pniec).

L’investimento netto sarà suddiviso in circa 200 milioni di euro per l’iniezione e lo stoccaggio di CO2 e 300 milioni di euro per la rete nazionale dedicata.

La decisione finale di investimento sarà presa entro la fine del 2026, a condizione che i rendimenti siano adeguati e che i quadri normativi e legislativi siano favorevoli.

Per l’Hydrogen Backbone con SoutH2 Corridor sono previsti investimenti pari a 380 milioni di euro nel segmento italiano del SoutH2 Corridor, una pipeline dedicata al trasporto di idrogeno (400 milioni di euro al lordo dei finanziamenti pubblici).

L’iniziativa è stata inserita nei Progetti di Interesse Comune (PCI) dell’Unione Europea e nella Global Gateways List.

Il segmento italiano si estenderà per 2.300 chilometri e l’inizio delle operazioni è previsto dopo il 2030. Il progetto coinvolge altri tre TSO europei (le austriache TAG e GCA e la tedesca bayernets) e si basa sulla collaborazione con SeaCorridor per l’interconnessione con il Nord Africa.

Nel business del biometano verranno investiti 270 milioni di euro (350 milioni di euro al lordo dei finanziamenti pubblici).

Snam intende creare una solida piattaforma di produzione con circa 40 MW di impianti di biometano e biogas operativi alla fine del 2024, attraverso la controllata Bioenerys.

L’investimento sarà dedicato alla riconversione degli impianti e all’espansione della capacità a 78 MW entro il 2027, sfruttando il quadro di incentivi esistente.

Al settore dell’efficienza energetica verranno destinati 250 milioni di euro. Snam, tramite la controllata Renovit (di cui detiene il 60%), ha generato circa 2 miliardi di euro in progetti di riqualificazione profonda facendo leva sugli incentivi fiscali.

Entro il 2027, 0,8 miliardi di euro di crediti fiscali connessi al Superecobonus saranno utilizzati per muovere il portafoglio verso clienti industriali e pubblica amministrazione, aumentando il backlog complessivo da 1,4 a 2,7 miliardi di euro attraverso contratti di prestazione energetica a lungo termine.

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