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Giuseppe Ricci (DG Energy Evolution Eni): «Investiamo 470 milioni su Porto Marghera per proseguire la strategia di decarbonizzazione»

Eni prosegue la trasformazione di Porto Marghera con un investimento complessivo di circa 470 milioni e, dopo Gela, ha in programma un’altra bioraffineria. Lo ha riferito Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni, nel corso di un’audizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera. “Abbiamo in pipeline un’altra bioraffineria che non sappiamo se faremo in Italia o all’estero”, ha detto il manager. “Porto Marghera resterà il pilastro centrale della strategia di trasformazione di Eni”, ha spiegato Ricci precisando che la riconversione del sito “verrà completata nel quadriennio” (2024, ndr).

“La strategia di decarbonizzazione di Eni prevede di traguardare il target di “zero carbon” al 2050 sia nei processi che nei prodotti, attraverso le Energie Rinnovabili e la Trasformazione e la Diversificazione dei business tradizionali, applicando nuovi Processi e Produzioni Bio e in chiave di Economia Circolare”, ha ricordato il manager, parlando di Porto Marghera come di un “esempio di successo riprodotto nel 2019 con la bioraffineria di Gela”.

Ammonta a “470 milioni di euro l’investimento totale stimato” per la trasformazione di Porto Marghera, ha riferito l’a.d. di Versalis, Adriano Alfani, di cui 157 milioni sono destinati proprio alla chimica per il consolidamento dell’hub logistico, il nuovo impianto di alcool isopropilico, il primo polo di riciclo meccanico avanzato delle plastiche e un competence center manutenzione. Alla Bio-raffinazione sono destinati 191 milioni e al waste to fuel 100 milioni. Inoltre sono previsti la realizzazione di un deposito di GPL criogenico (15 milioni) e la ricostruzione e il potenziamento a idrogeno di una Enistation a Mestre Venezia (3,7 milioni). Ricci ha sottolineato che “il progetto di trasformazione consentirà di mantenere l’attuale occupazione diretta” e “di abbattere di oltre 600.000 t/anno le emissioni di CO2”. Delle 353 nuove persone occupate, 176 sono previste per il consolidamento dell’hub logistico che “continuerà a garantire l’integrazione con le realtà industriali a valle”.

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