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[L’Intervento] Giuseppe Arleo (Coordinatore Osservatorio Next Generation): «Il DEF e la Nuova Strategia Economica»

Mai come questa volta il Documento di Economia e Finanza (DEF) deve avere una veste strategica ed operativa di notevole impatto per aiutare in maniera concreta le imprese. Deve essere efficiente ed efficace.

Se da un lato si rende necessaria una efficacissima campagna vaccinale arrivando al tanto sperato 70%-80% di somministrazioni entro il mese di settembre, senza le quali non basterebbe nessun Documento ad aiutare il percorso delle imprese, dall’altro si rende necessario continuare con la politica dei sostegni a favore delle imprese e avere una visione strategica sugli investimenti pubblici nell’immediato (ad es. su come attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza).

PERCHÉ È IMPORTANTE?

Proprio l’attuazione del PNRR è la più grande sfida economica che il nostro Paese ci accinge ad affrontare dal dopo guerra ad oggi e necessita effettuarla mettendo in campo tutte le energie positive e le riforme strutturali necessarie. A partire dalla Pubblica Amministrazione e dalla incisiva riforma fiscale, passando per il tema della concorrenza e quello della giustizia fino ad una efficace riforma sulle procedure sulla destinazione e controllo dei fondi pubblici ottenuti.

LE DIFFICOLTÀ DELLE IMPRESE

La grave carenza di liquidità che le imprese hanno avuto con l’avvento della pandemia può portare anche le imprese più forti ad avere problemi di solvibilità negli impegni assunti mettendo in crisi anche le imprese che finora hanno resistito alla pandemia. Parimenti si rende necessario avere sostegni che, oltre a supportare le attuali carenze di cash flow, abbiano una notevole attenzione ai costi fissi sostenuti, finora non indennizzati che rappresentano un pesante fardello in capo al mondo impresa.

40 MILIARDI STRATEGICI

Diventa quindi fondamentale l’approvazione dello scostamento di bilancio in Parlamento, con la dotazione immediata di 40 miliardi di euro e per il decennio 2022 – 2033 di circa 6 miliardi di euro annui, sarà possibile programmare aiuti maggiormente incisivi e strategici di crescita economica. Sicuramente la destinazione immediata dei 40 miliardi a favore dei lavori autonomi e delle imprese rappresenta un aiuto che, sommato ai 32 miliardi già stanziati a fine marzo, potrà dare maggiore spinta al mondo delle partite IVA.

DIAMO I NUMERI

Gli ulteriori 6 miliardi annui invece andranno ad integrare i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza sul quale, ribadiamo, si rendono assolutamente necessarie riforme strutturali al fine di una ottimale destinazione delle risorse. Le previsioni del Governo, quindi, per l’anno corrente registrano un aumento del PIL del 4,5% rispetto ad una riduzione avuta dell’8,9% dell’anno scorso. Per il 2022 inoltre le previsioni sono di una crescita del 4,8%, 2,6% nel 2023 e 1,8% nel 2024 andando, sostanzialmente, nel prossimo triennio a recuperare le perdite avute nel 2020. Parimenti la stima del rapporto deficit/Pil è portare al 5,9% nel 2022, 4,3% nel 2023, 3,4% nel 2024 e sotto il 3% nel 2025.

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