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Giorgio Palù (Presidente Aifa e membro Cts): «D’accordo con l’indicazione di un uso preferenziale di AstraZeneca negli over 60»

«Concordo in pieno» con l’indicazione di un uso preferenziale del vaccino anti-Covid di AstraZeneca negli over 60. Lo dichiara in un’intervista al Corriere della Sera Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza coronavirus, spiegando le ragioni della decisione annunciata ieri sera dalle autorità sanitarie nazionali.

«Il comitato per la sicurezza dell’Agenzia» europea del farmaco Ema, ricorda il virologo, «ha segnalato che esiste una relazione diretta tra questo vaccino e un effetto avverso. Si tratta di una trombosi venosa profonda cerebrale che si accompagna alla diminuzione di piastrine nel sangue. Sono forme rarissime, un caso su un milione nella popolazione normale. Adesso sono state osservate con una frequenza maggiore, circa 1-2 ogni 100mila vaccinati. Sono stati analizzati 86 casi di cui 19 fatali, a fronte di 20milioni di vaccinati».

Palù precisa che «un evento così raro non poteva essere rilevato nella sperimentazione clinica, ma solo quando è stata avviata la vaccinazione di massa, su grandi numeri. Non c’è stata mancanza di accortezza da parte delle autorità regolatorie», assicura. Anzi, «le agenzie americana Fda ed europea Ema hanno rilasciato l’autorizzazione all’impiego su larga scala con la premessa che venisse esercitata una attenta sorveglianza del rapporto tra rischi e benefici».

Il presidente Aifa chiarisce così il concetto: «Sopra i 60 anni, se prendi il Covid, hai 3 possibilità su 100 di morirne, rischio che cresce con l’età. I vaccinati con AstraZeneca avrebbero, sulla base dei dati riportati, una possibilità su 100mila di sviluppare una trombosi rara con prognosi grave. In pratica, il beneficio della protezione data dalla profilassi è infinitamente superiore al pericolo».

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