La ripresa, anche nel settore del turismo, vive una fase di messaggi contraddittori: aperture, incentivi alle vacanze e, allo stesso tempo, i richiami a un’emergenza sanitaria che non è terminata. L’analisi è del presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto. “Il turismo non decolla, ma risente fortemente della scelta annunciata dal governo di prolungare l’emergenza coronavirus fino al 31 dicembre. A che cosa è servito il bonus vacanze se poi si persevera nel diffondere paura?”, chiede Sciotto in una nota, “In questo momento – aggiunge il leader della Fapi – l’Italia aveva bisogno di un messaggio di speranza, di rinascita e di sicurezza. I cittadini, invece, vivendo nel terrore di un ritorno dell’epidemia non spingono i consumi, e le imprese turistiche e ricettive, ferme già da alcuni mesi a seguito del lockdown, rischiano di chiudere definitivamente. Senza una spinta forte e propositiva del governo – conclude Sciotto – la fase di recessione economica non si ferma, ma continua con conseguenze nefaste per la tenuta sociale del Paese”.
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