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Giampiero Bergami (AD Banca Popolare di Bari): «Abbiamo perdite per oltre 100 milioni, ma non effettueremo tagli»

Perdite pesanti ma previste dal piano industriale, che per il momento non cambia. Quanto alla richiesta della banca di essere esclusa come responsabile civile in procura, è una strategia difensiva. E’ quanto fa sapere Giampiero Bergami, amministratore delegato della Banca Popolare di Bari in un’intervista a Repubblica Bari, al termine di un lungo cda con  cui è stata approvata una semestrale pesante, con perdite da 101,1 milioni di euro.   

“Queste sono perdite consistenti che riflettono uno squilibrio strutturale, ereditato, che nel piano industriale ci prefiggiamo di riequilibrare”, afferma Bergami. Tuttavia, questi numeri non costringono a un aggiornamento del piano industriale, con nuovi tagli di filiali e sacrifici per i dipendenti: “per il momento no, l’andamento era atteso. Nonostante la perdita, il patrimonio di vigilanza rimane ampiamente sopra i minimi regolamentari. L’altro dato importante, sempre a livello di  numeri, è che la banca ha sperimentato una consistente ripresa del margine di intermediazione, che si assesta a circa 120 milioni: ci sono i segnali di una riattivazione della capacità commerciale della banca e c’è una contrazione di costi operativi, che si attestano a circa 185 milioni di euro”.    

Nelle ultime ore la banca ha chiesto di essere estromessa come responsabile civile dal processo nei confronti dei suoi ex vertici. Un colpo pesante per migliaia di azionisti che aspiravano ai ristori. “Su questo non faccio commenti perché fa parte di una strategia difensiva”. Quanto alla possibile acquisizione da parte di Mediocredito di 150-200 sportelli di Mps al Centro-Sud, “al momento noi non abbiamo altre informazioni, se non che Mediocredito ha avuto accesso alla data room di Mps”, sottolinea.    

Gli azionisti e le associazioni lamentano mancata solidarietà nei loro confronti e chiedono nuove iniziative di sostegno. “La  banca nel 2021 ha costituito un tavolo di conciliazione e solidarietà che valuterà richieste di risarcimento che pervengano da azionisti che si trovano in condizioni di disagio economico o fisico. Questa è una iniziativa non affatto dovuta”.    

Quanto agli obbligazionisti, invece, “se domani mattina scoppia un altro 11 settembre o riesplode di nuovo il Covid, nessuno sa qual è la capacità, non della Banca Popolare di Bari, ma del sistema economico italiano di adempiere alle obbligazioni. Posso però dire che la banca ha programmato nel suo piano industriale di rimborsare i titoli alla fine  dell’anno”, conclude. 

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