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Franco Gabrielli (sottosegretario con delega all’intelligence): «Tecnologia: siamo indietro, dobbiamo correre»

L’Italia ha bisogno di puntare sull’innovazione e recuperare la distanza dagli altri Paesi nell’ambito digitale e cybernetico. «Dobbiamo correre», sostiene Franco Gabrielli, sottosegretario di Stato con delega all’intelligence e alla sicurezza,

Gabrielli spiega che «per anni, mentre l’Europa ci chiedeva un interlocutore certo, definito e unitario sui temi della cybersicurezza, noi abbiamo avuto 23 soggetti competenti che interloquivano su quella materia. E che mentre Paesi come Francia e Germania si dotavano di agenzie con non meno di 1.000 addetti, noi non siamo andati al di là di 50 validi operatori al Dis e la promessa assunzione di 70 ingegneri informatici al Mise, mai arrivati».

«Due Paesi come la Germania e la Francia si sono dotati di un’Autorità nazionale di resilienza cybernetica già da molto tempo. La Germania nel 1991, la Francia nel 2009. Noi arriviamo trafelati a questo 2021, con, lo dice il ministro Colao, un 95% di server della pubblica amministrazione non affidabili e la prospettiva di 1 trilione di dispositivi digitali attivi sul pianeta entro il 2030. Siamo già immersi nell’intelligenza artificiale e nella dimensione digitale delle cose. Ecco perché dico che dobbiamo correre. E la nascita dell’Agenzia è l’inizio di questa corsa», afferma in un’intervista a Repubblica.

Per questo «bisogna correre» per dare vita all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale «che si muoverà sotto la guida della Presidenza del Consiglio, che dialogherà con tutte le pubbliche amministrazioni e i soggetti privati destinati a dotarsi di strumenti di sicurezza cybernetica», sottolinea Gabrielli.

spiegando che l’Agenzia «dovrà fare in modo che le nostre pubbliche amministrazioni, le nostre imprese, le nostre infrastrutture strategiche, diciamo pure il nostro “Sistema Paese” riduca il suo grado di vulnerabilità».

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