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Francesco Marini (Vicepresidente Confindustria Toscana Nord): «Il PNRR sul tessile prevede un obiettivo del recupero del 100% degli scarti»

Si parla di tessile nel PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: nella sezione dedicata all’economia circolare, il Piano si propone di potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento/riciclo per raggiungere, fra gli altri, l’obiettivo del recupero del 100% del tessile tramite – dice esplicitamente il testo – “Textile Hubs”.

Il tessile è l’unico settore per il quale si parla di recupero al 100%: per gli altri, alcuni dei quali con processi di recupero tecnicamente più semplici rispetto al tessile, gli obiettivi vanno dal 55% all’85%. Ed è anche l’unico settore per il quale si indica anche uno strumento operativo come l’hub del tessile. La particolare rilevanza data al tessile è un segnale chiaro di quanto sia forte la sensibilità sul tema della tutela ambientale in relazione al settore.

“L’obiettivo del 100% di recupero è per il tessile una sfida importante – commenta il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini -. Prato parte avvantaggiata dalla sua storica pratica di riciclo delle fibre laniere. Il distretto pratese sta già oggi compiendo in maniera diffusa un’operazione di recupero dei propri scarti di lavorazione: da filature, tessiture, rifinizioni e tintorie gli scarti possono essere instradati verso il recupero con lo status di sottoprodotti, senza essere mai classificati come rifiuti. Anche idealmente, un risultato importante, che tuttavia comporta pratiche burocratiche ancora troppo pesanti che stiamo cercando di far snellire sul piano normativo. L’altro capitolo fondamentale per il recupero è quello relativo ai capi usati, in parte destinati al riuso in quanto tali e in parte da avviare al riciclo delle fibre: sono in corso valutazioni di possibili cambiamenti normativi per semplificare anche questo processo.”

Il PNRR menziona le riforme e le aree di intervento che avranno effetto sulla realizzazione del piano sull’economia circolare, anche ai fini dell’allocazione di risorse. Sono menzionati l’ecodesign, gli ecoprodotti, la blue economy, la bioeconomia, le materie prime critiche e la tracciabilità.

“Come Confindustria Toscana Nord siamo determinati a raccogliere la sfida posta dal PNRR, incluso il possibile coinvolgimento del distretto fra i Textile Hubs, con tutte le necessarie valutazioni del caso – continua Marini -. Stiamo già lavorando in questa direzione, per capire opportunità, rischi e fattibilità. Il 100% di recupero, tuttavia, non significa che ogni singolo scarto di lavorazione e ogni capo usato possano essere riutilizzati, ed esserlo interamente. Dal punto di vista tecnico oggi non è possibile e verosimilmente non lo sarà ancora per lungo tempo. Quello del recupero del 100% del tessile è un obiettivo a tendere, nobile ed entusiasmante, ma realisticamente irrealizzabile nel giro di pochi anni. Non si può pensare che il problema dello smaltimento degli scarti non recuperabili possa essere risolto in questo modo. Sì quindi a impianti di smaltimento sul territorio toscano, con la massima urgenza: il Piano rifiuti regionale non può ignorare questo aspetto.”

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