“Noi wedding planner stiamo lavorando come se il prossimo decreto ci consenta di svolgere il ricevimento, ma c’è molta incertezza. Non esiste, infatti, alcuna menzione agli eventi perché vengono considerati ‘un di più'”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Francesca Resciniti, wedding planner con alle spalle anni di esperienza anche nel ‘destination wedding, cioè il fenomeno dei matrimoni degli stranieri in Italia, uno dei volti di ‘Matrimonio all’italiana’, trasmissione di ‘Sposa tv’, il canale tematico di Sky.
“Seguendo sia matrimoni italiani che stranieri – spiega – il problema per me si pone non solo qui in Italia, ma anche per gli altri Paesi che devono lasciare entrare gli stranieri da noi. Quindi, riguardo ai ‘destination weddings’, a parte alcune eccezioni come l’Australia che ha chiuso le frontiere e prima del 2022 non avremo australiani, tutti gli altri Paesi sono in attesa di sapere come muoversi, perché mancano protocolli precisi dal punto di vista organizzativo e questo crea tantissima incertezza. Personalmente sia per italiani che per stranieri sto pianificando i matrimoni da fine maggio in poi, ma di fatto non esiste un protocollo che ci dica come muoverci e, soprattutto, se sarà possibile fare matrimoni, inteso cerimonia e ricevimento”.
Eppure, il Covid non ha fermato Francesca Resciniti. “Lo scorso anno – ricorda – ho organizzato un’unione civile di due cittadini, uno di nazionalità britannica e l’altro delle Seychelles: una cerimonia pianificata da tantissimo tempo e a cui tenevano molto perché, dovendosi trasferirsi in Giappone, dove le unioni civili non sono permesse, avevano bisogno di un documento per poi registrare l’unione civile come matrimonio in Giappone. Nel periodo Covid è stata davvero una conquista a livello burocratico: ho impiegato 3 mesi solo per avere un appuntamento in prefettura. Ma ne valeva la pena, alla fine tutto è andato bene”.