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Flussi migratori, il cambio di passo dell’Europa sul regolamento di Dublino

L’Europa cambia passo e direzione. Commentando il discorso sullo Stato dell’Unione di Ursula Von der Leyen, il giornalista Federico Geremicca fa il punto della situazione dopo l’annuncio della presidente della Commissione europea di voler abolire il regolamento di Dublino.

“Dopo l’evidente inversione di rotta già sancita in economia, l’Unione europea ha riservato una sorpresa che rappresenta ossigeno per l’Italia, per il suo governo e perfino per la sinistra nostrana. Infatti von der Leyen ha annunciato che il tristemente noto regolamento di Dublino, che negli ultimi 30 anni ha regolato la gestione dei flussi migratori verso l’Europa, rivelandosi una vera e propria trappola per Grecia, Spagna e Italia, “verrà abolito e sarà sostituito da un nuovo sistema di governance”. Poco si sa del nuovo sistema e dei tempi che saranno necessari a definirlo, ma già il fatto che si decida di sottrarre ai Paesi di primo arrivo la gestione di un fenomeno così complesso (e politicamente insidiosissimo) conferma e anzi consolida l’evidente svolta.

In Italia, dove sull’immigrazione si sono vinte o perse importanti campagne elettorali, la novità è destinata a produrre effetti non irrilevanti: si tratta di una boccata d’ossigeno per il governo e le forze schierate per l’accoglienza (Pd in testa a tutti) e una brutta notizia per chi (le destre sovraniste) ha fatto dell’antieuropeismo e del no agli immigrati micidiali cavalli di battaglia. Dalla spinta europea, insomma, arriva linfa nuova, attesa da tempo e ora spendibile in una delle fasi più difficili per il Paese”. Per Geremicca “non si può non annotare un evidente cambio d’attenzione a Bruxelles nei confronti dell’Italia. Dei finanziamenti del Recovery Fund, del Sure, e del Mes, il nostro Paese è il primo destinatario. Ora arriva l’annuncio di una svolta in materia di immigrazione, e nella prossima primavera, infine, Roma sarà la sede di un vertice globale sulla sanità europea. Per il governo e la sinistra europeista buone notizie. In arrivo, paradossalmente, da quell’Europa fino a ora spesso fonte di imbarazzi e sconfitte”.

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