“Senza i fondi promessi i treni veloci si fermano”. Lo dice al Messaggero il vicepresidente esecutivo di Italo, Flavio Cattaneo, spiegando che “il governo ha disatteso gli impegni presi”.
Cattaneo esce allo scoperto e prende posizione sulla gestione dei trasporti nella stagione della nuova ondata di Covid che, a parte la paura, sta sollevando molte critiche a causa di decisioni definite inique e potrebbe avere conseguenze negative dal punto di vista sociale e della concorrenza. Il vicepresidente esecutivo di Italo muove rilievi nei confronti del governo che già da luglio scorso aveva promesso l’incremento del load factor (indice di riempimento) oggi al 50%, senza dare seguito, mentre a metro, bus e treni regionali consente una saturazione dell’80%, senza pero’ le garanzie di sicurezza che può offrire l’Alta Velocità. Questo perché i biglietti venduti da Frecciarossa e Italo sono nominativi e c’è quindi la possibilità di tracciamento.
Alla domanda se si aspetta un nuovo lockdown, “non sono un tecnico, ma credo non si possano escludere lockdown parziali che comunque come priorità devono salvaguardare la salute dei cittadini che viene al primo posto, ma poi subito dopo, c’è la salute economica di un paese che rischierebbe un vero trauma economico per lo più a danno dei settori privati, visto che i settori pubblici sono stati fino ad oggi super protetti”.
“Secondo il nostro parere oggi bus, tram, metro e treni regionali sono i meno sicuri in assoluto perché non avendo biglietti nominativi e posti assegnati e’ praticamente impossibile controllare qualsiasi percentuale di capienza. Inoltre nel caso di contagio è impossibile risalire alle persone che hanno viaggiato vicino al soggetto scopertosi contagiato”, prosegue Cattaneo.
Il Ministero della Salute sosteneva che la durata dei viaggi del trasporto pubblico locale era più breve rispetto all’Alta velocità, “è un’altra cosa non vera. Noi abbiamo dimostrato che ci sono treni regionali che hanno permanenze di quasi due ore senza fermate e in aggiunta credo che ognuno di noi abbia utilizzato un mezzo pubblico e sa quanto tempo purtroppo si è costretti a stare tutti vicini per ragioni di traffico o di super affollamento -precisa il manager- Ma pensi invece i servizi di Alta Velocità a fermate, come sulla tratta Milano-Roma, hanno stop nell’arco di ogni ora, quindi l’errore del 80% di capienza ha creato non solo disomogeneità di trattamento ma anche problemi sanitari”.
“La riduzione di fatturato è intorno al 50% e ci vedrà costretti come già annunciato a ridurre servizi. E questo purtroppo inciderà sui passeggeri, sui fornitori, e sui nostri dipendenti. Devo purtroppo sottolineare che non è possibile sostenere questa situazione di cui la nostra società è vittima e che denuncia da mesi”, continua Cattaneo.
Quanto ai provvedimenti presi dal governo a sostegno del settore, “la situazione è tragicomica -spiega il manager- Innanzitutto buona parte di quel sostegno è a favore del pubblico e poi io la chiamerei la legge delle buone intenzioni perché ad oggi non c’è un euro in vista e manca il decreto attuativo che doveva in base alla legge, essere approvato già molto tempo fa. Come al solito ai politici basta l’annuncio per dire che si è fatto qualcosa mentre nella vita reale servono i fatti”.