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Flavio Cattaneo (vicepresidente esecutivo Italo): «A causa della pandemia servizio ridotto di quasi l’80% e stipendi più che dimezzati per il personale. Dal governo nessun aiuto»

Il vicepresidente esecutivo di Italo, Flavio Cattaneo, è stato intervistato da Class Cnbc, ed è intervenuto parlando della società di trasporti e delle speranze italiane sul nuovo esecutivo Draghi.

«Nessuno mette in dubbio la competenza di Mario Draghi nelle materie economiche, ma ora bisogna vederlo alle prese con la politica. Capire come si comporterà nelle diatribe quotidiane, nel campo dell’istruzione dello sport, del turismo. Gli azionisti di Italo hanno rinunciato a 200 milioni di cedole per tenere in vita l’azienda. Ora ci aspettiamo quello che è stato promesso».

La posizione di Cattaneo è critica, soprattutto a causa del mancato supporto dello Stato per aziende private come Italo. «Al momento siamo a -75/80% dei servizi. Viaggiano 30 treni su 120 circa, il che vuol dire che abbiamo in cassa integrazione il 50/60% della forza lavoro, con un massimale di 900 euro. Significa che un macchinista di Italo che prendeva 2.100 euro, con gli straordinari, ora ne prende 900. È una situazione che non può continuare a lungo. La cosa non ci fa piacere, perché Italo andava benissimo e in questo stato tutti ci rimettiamo parecchio».

Addirittura il presidente di Italo, Luca Montezemolo, qualche mese fa aveva sganciato la bomba, dicendo: «Se non arrivano i fondi rischiamo di chiudere».

«Nessuno vuole chiudere la propria azienda, ma nonostante i decreti votati a luglio 2020 a Italo gli indennizzi non sono mai arrivati. Questo è anche colpa della burocrazia. La Germania, ad esempio, ha ottenuto tutti i via libera dall’Ue, approvando una legge che concedeva un indennizzo in percentuale al fatturato. È questo il metodo a cui il governo dovrebbe attenersi».

Gli investimenti sui trasporti e sulle infrastrutture, però, non dovrebbero mancare nel Recovery Fund. La gestione questa volta sarà affidata al nuovo ministro delle Infrastrutture Giovannini. «Anche il governo precedente aveva previsto fondi per Alta Velocità e per linee a media velocità. Non serve sempre andare a 300 all’ora. Su alcune tratte sarebbe già un successo passare da 120 a 200 chilometri orari. Ma serve anche investire nel trasporto su gomma privato e nell’intermodalità».

La chiusura di Cattaneo riguarda State la proiezione sul 2021, per Italo. «Abbiamo ancora un forte problema tecnico da sciogliere: la limitazione dei passeggeri al 50%. Vale per noi, ma sui mezzi pubblici locali non è stata rispettata. E poi ci è stato detto che gli aerei avevano i filtri Epa, e li abbiamo messi anche noi, che in termini di volumi abbiamo anche più spazio di un velivolo. Quindi mi aspetto che ora il governo tolga questa limitazione che ci riguarda. Speriamo che il 2021 ci consenta questa nuova operatività. Anche per questo, però, sono molto importanti le vaccinazioni»

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