“Sui tempi del Pnrr siamo preoccupati perché ci sono ritardi, ma non chiediamo ora una riprogrammazione, se ci sono criticità dobbiamo andare a vedere intervenendo con una precisione chirurgica”.
Lo ha detto la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, nel suo intervento al convegno organizzato dall’associazione su “Opere pubbliche oltre il 2026”.
“Vorremmo che, per citare Gramsci, si usasse l’ottimismo della volontà – ha aggiunto – che suggerisce di intervenire dove il pessimismo dell’intelligenza segnala il problema.
La riprogrammazione puntuale quindi noi non la chiediamo per ora, uno spostamento, se riprogrammazione ci deve essere deve basarsi su qualcosa di chirurgico, se ci sono delle criticità è lì che bisogna intervenire. Concentriamo le nostre energie”.
Quanto alla valorizzazione del partenariato pubblico-privato, ammonisce la presidente dell’Ance, “non ci facciamo l’illusione che il partenariato pubblico privato possa sostituire gli investimenti pubblici.
È una parte fondamentale ed è una parte fondamentale perché lì bisogna veramente intervenire su una modernizzazione delle regole, delle norme, sulla certezza del diritto, su una certezza dei tempi”.