“Abbiamo raddoppiato il fatturato in cinque anni.
Una crescita del 10% annuo nel triennio del prossimo piano ci porterebbe a circa 15 miliardi di ricavi”.
Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera, Pietro Salini, l’ad del gruppo Webuild, leader italiano delle infrastrutture complesse dopo aver chiuso i conti semestrali con tassi di crescita a doppia cifra: i ricavi salgono del 20% a 5,5 miliardi, mentre l’utile d’esercizio passa dai 23 milioni del primo semestre dello scorso anno agli 82 milioni attuali.
In forte aumento anche la marginalità del gruppo con un ebitda a 407 milioni (+41%) mentre il portafoglio ordini, termometro della crescita futura, è aumentato di 7,5 miliardi da inizio anno.
“Stiamo raccogliendo i frutti di anni di duro lavoro e di una politica di acquisizioni mirata, tra cui spicca quella della storica società australiana Clough, realizzata nel 2023, con cui Webuild punta a creare un gruppo tra i maggiori player del settore infrastrutture in Australia”, continua.
“Abbiamo una presenza capillare in oltre 50 Paesi, e tra i nostri mercati chiave ci sono gli Stati Uniti, dove abbiamo progetti in circa 15 Stati.
Tra le opere in corso di realizzazione e di maggiore impatto c’è il progetto Trojena, che prevede la realizzazione di tre dighe, a Neom, in Arabia Saudita.
E ancora piani di sviluppo per le metropolitane di Parigi e di Toronto”.
Alcuni progetti avviati in Italia sono legati all’esecuzione del Pnrr “come per la costruzione della diga foranea di Genova o il completamento dell’autostrada Verona Padova.
Altre iniziative, come la ristrutturazione dello Stadio di San Siro, o i piani per dotare di nuove infrastrutture idriche la Sicilia usufruiscono di altri tipi di finanziamento.
Ci mettiamo a disposizione del Paese per affrontare una volta per tutte il tema della siccità perché non è accettabile che ci siano ancora regioni come la Sicilia con 5 milioni di persone che sistematicamente restano senza acqua, le soluzioni ci sono, le abbiamo applicate in tanti Paesi, vorremmo farlo anche in Italia”, conclude.