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Enrico Ghezze (responsabile Consorzio Impianti di risalita di Cortina-Cristallo): «Con riapertura a febbraio, molti impianti di risalita potrebbero non riaprire»

Enrico Ghezze, responsabile del Consorzio Impianti di risalita di Cortina-Cristallo, commenta ai microfoni di Adnkronos le ultime indiscrezioni che giungono da Roma, su un nuovo rinvio delle aperture per gli impianti sciistici.

«Se si arriva ad aprire a fine gennaio o peggio al 7 febbraio, il gioco non vale la candela, e ci saranno alcune società di impianti di risalita che decideranno di non aprire affatto. Il Cts sembra stia rivedendo le linee guida del protocollo che l’Anef aveva presentato per l’apertura degli impianti di risalita: ma per il momento non abbiamo nulla di certo».

La mancanza di una prospettiva certa, non permette di programmare. La frustrazione è il sentimento più comune. «E questa è la cosa peggiore: non possiamo programmare nulla e, onestamente andare ai primi di febbraio creerà molti problemi non solo a noi, ma a tutto il comparto del turismo, alberghi e ristoranti in primis. A Cortina siamo un po’ più fortunati, perché chiudiamo la stagione per ultimi il 2 maggio, ma come è arrivata tanta neve in questi giorni, può anche sparire se in primavera si alzano di molto le temperature».

«Già aver dovuto saltare tutto il periodo delle feste di Natale ci ha fatto perdere più del 30% del fatturato per il Consorzio Superski il giro d’affari della stagione è di 350 mln di euro. E, quindi se parliamo di ristori, si tratta di cifre importanti: E non è possibile che ci venga ristorato solo il 10% come avvenuto per lo scorso aprile: ormai, dopo aver fatto le ultime manutenzioni, le società sono con le casse vuote. la situazione è tragica».

Una situazione tragica per tutti, soprattutto per i dipendenti. «A parte quelli fissi che hanno diritto alla cassa integrazione, il problema più grave è per gli stagionali: ci sono centinaia di famiglie che non sanno come arrivare a fine mese, che hanno davanti un futuro incerto, e anche per quei lavoratori dovrebbe essere prevista una qualche forma di assistenza. Da parte mia, sto scrivendo loro una lettera accorata in cui spiego che, purtroppo non abbiamo ancora nessuna certezza sull’apertura degli impianti: e la mancanza di certezze è la cosa peggiore anche per loro», conclude il responsabile degli impianti sciistici di Cortina.

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