Presso la sede della Rappresentanza della Commissione europea a Milano, si è tenuto un incontro promosso da GIDP, l’associazione italiana che riunisce quasi 5mila HR Manager, dedicato all’AI Act, il nuovo quadro normativo europeo sull’intelligenza artificiale, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 12 luglio scorso e che entrerà in vigore a partire dal 1° agosto.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di creare un momento di confronto tra istituzioni e HR manager per discutere le principali norme contenute nel documento, in particolare quelle dedicate alle risorse umane e le loro implicazioni pratiche.
L’AI Act mira a fornire agli sviluppatori e agli operatori dell’intelligenza artificiale (IA) requisiti e obblighi chiari per quanto riguarda gli usi specifici dell’IA, riducendo al contempo gli oneri amministrativi e finanziari per le imprese, in particolare per le piccole e medie imprese.
Già oggi, per quanto riguarda le risorse umane, i sistemi di IA sono uno strumento diffuso soprattutto nelle grandi aziende, il cui utilizzo è destinato a diffondersi anche in realtà aziendali di dimensioni medio piccole, alla luce dell’aiuto che offrono nella raccolta dei dati, nell’automatizzazione di processi ripetitivi.
Tuttavia, i sistemi di IA utilizzati per il reclutamento e la gestione dei dipendenti sono considerati ad alto rischio e devono rispettare requisiti precisi di trasparenza, accuratezza e non discriminazione prima di essere messi sul mercato.
Inoltre, i datori di lavoro dovranno inoltre informare i lavoratori e i loro rappresentanti prima di utilizzare tali sistemi di IA.
E proprio in questo contesto trova una collocazione precisa l’AI Act, le cui regole promuovono un uso etico e responsabile dell’intelligenza artificiale, garantendo processi decisionali equi e trasparenti nel settore delle risorse umane.
Ad oggi, secondo una prima analisi condotta da GIDP sulle aziende associate, in Italia sono ancora poche le aziende che hanno sviluppato strumenti supportati dall’intelligenza artificiale generativa (GenAI) per migliorare vari aspetti del loro operaPresso la sede della Rappresentanza della Commissione europea a Milano, si è tenuto un incontro promosso da GIDP, l’associazione italiana che riunisce quasi 5mila HR Manager, dedicato all’AI Act, il nuovo quadro normativo europeo sull’intelligenza artificiale, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il 12 luglio scorso e che entrerà in vigore a partire dal 1° agosto.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di creare un momento di confronto tra istituzioni e HR manager per discutere le principali norme contenute nel documento, in particolare quelle dedicate alle risorse umane e le loro implicazioni pratiche.
L’AI Act mira a fornire agli sviluppatori e agli operatori dell’intelligenza artificiale (IA) requisiti e obblighi chiari per quanto riguarda gli usi specifici dell’IA, riducendo al contempo gli oneri amministrativi e finanziari per le imprese, in particolare per le piccole e medie imprese.
Già oggi, per quanto riguarda le risorse umane, i sistemi di IA sono uno strumento diffuso soprattutto nelle grandi aziende, il cui utilizzo è destinato a diffondersi anche in realtà aziendali di dimensioni medio piccole, alla luce dell’aiuto che offrono nella raccolta dei dati, nell’automatizzazione di processi ripetitivi.
Tuttavia, i sistemi di IA utilizzati per il reclutamento e la gestione dei dipendenti sono considerati ad alto rischio e devono rispettare requisiti precisi di trasparenza, accuratezza e non discriminazione prima di essere messi sul mercato.
Inoltre, i datori di lavoro dovranno inoltre informare i lavoratori e i loro rappresentanti prima di utilizzare tali sistemi di IA.
E proprio in questo contesto trova una collocazione precisa l’AI Act, le cui regole promuovono un uso etico e responsabile dell’intelligenza artificiale, garantendo processi decisionali equi e trasparenti nel settore delle risorse umane.
Ad oggi, secondo una prima analisi condotta da GIDP sulle aziende associate, in Italia sono ancora poche le aziende che hanno sviluppato strumenti supportati dall’intelligenza artificiale generativa (GenAI) per migliorare vari aspetti del loro operato.
Marina Verderajme, presidente GIDP/HRDA ha dichiarato: “GIDP ha dedicato la gran parte delle attività organizzate nel 2024 alla GenAI e in particolare al suo impatto sulle organizzazioni aziendali e sulle risorse umane.
Incontri, webinar, survey e approfondimenti ci hanno accompagnati in un percorso culminato nell’incontro presso la rappresentanza a Milano della Commissione Europea dove abbiamo raccontato alcune esperienze in corso, ma anche raccolto stimoli e risposte che confermano quanto sia importante il ruolo attivo e consapevole dell’Hr in questo epocale cambiamento”.to.
Marina Verderajme, presidente GIDP/HRDA ha dichiarato: “GIDP ha dedicato la gran parte delle attività organizzate nel 2024 alla GenAI e in particolare al suo impatto sulle organizzazioni aziendali e sulle risorse umane.
Incontri, webinar, survey e approfondimenti ci hanno accompagnati in un percorso culminato nell’incontro presso la rappresentanza a Milano della Commissione Europea dove abbiamo raccontato alcune esperienze in corso, ma anche raccolto stimoli e risposte che confermano quanto sia importante il ruolo attivo e consapevole dell’Hr in questo epocale cambiamento”.