Da storica dell’arte a imprenditrice del vino di successo, pluripremiata in Italia e all’estero. Donatella Cinelli Colombini, classe 1953, è una pioniera del vino e lega il suo nome a due Doc toscane di rara eccellenza, il Brunello di Montalcino e l’Orcia.
Ma la sua passione nel valorizzare il vino corre parallela, da sempre, al suo ‘credo’ incrollabile nel valore delle donne, lei stessa è testimonial di questa dedizione essendosi fatta strada in un mondo, quello del vino, un tempo dominato dagli uomini.
E in vista dell’8 marzo, giorno in cui si celebra la Festa della Donna, parlando con l’Adnkronos si racconta e, sollecitata sul tema, dà qualche consiglio alle donne che vogliano intraprendere un percorso imprenditoriale.
“Vorrei dare un consiglio o meglio un’esortazione alle imprenditrici del mondo del vino. Sembra incredibile ma il nostro settore è il più vicino alla parità di genere“, sostiene all’Adnkronos.
“Non solo in Italia, – aggiunge – ma in tutto il mondo, il cosiddetto gender pay gap, cioè la differenza salariale, è inferiore nel business enologico rispetto agli altri settori produttivi,” spiega.
“Questo avviene perché nel vino si sta sviluppando una parità asimmetrica dove uomini e donne primeggiano dove sono più forti: gli uomini in vigna e in cantina sono il 76%, ma dove il vino si avvicina al cliente e servono capacità di relazione le donne sono fortissime nei numeri e nella leadership: 50% degli addetti al commerciale, 80% dei manager e degli addetti a comunicazione e marketing, 76% di chi fa la wine hospitality”.
“Quello del settore vino è un modello di parità di genere nuovo e forse più moderno. – prosegue – Noi che dirigiamo imprese del vino possiamo sfondare il tetto di cristallo e bisogna provarci tutte insieme”, rimarca.
La sua cantina a Montalcino riflette già nel nome questa vocazione, Casato Prime Donne, che può contare oggi su uno staff in cantina tutto al femminile.