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Dati Istat drammatici per l’industria, la preoccupazione del sindacato

L’Istat ha pubblicato il rapporto sulla produzione industriale e subito la Cisl, con una nota del suo Segretario generale, Luigi Sbarra, ha lanciato l’allarme. ”Dati allarmanti che confermano tutte le   nostre preoccupazione sull’andamento di una crisi che invoca uno   scatto poderoso sul versante degli investimenti, dell’occupazione, della coesione, della politica industriale. C’è una stagione nuova da   aprire, una nuova strategia di ripresa e sviluppo che vada oltre le   pur necessarie reti difensive costruite in questi mesi con il Cura Italia e il Dl Rilancio”.

”Al di là di un apparente rallentamento congiunturale della flessione, – ha continuato Sbarra – il dato tendenziale annuo (-42.5%) descrive un crollo degli investimenti e del consumo di beni durevoli, che, se non frenato da adeguati interventi, rischia di cristallizzarsi in una   lunga fase di vera depressione. Bisogna agire subito con provvedimenti  che, restituendo liquidità alle imprese ed alle famiglie, sblocchino gli investimenti, sfruttando fino all’ultimo centesimo delle nuove risorse europee, facendo ripartire i cantieri sulle infrastrutture materiali e digitali, accelerando la transizione verde, stimolando l’innovazione e la ricerca anche nelle Pmi, incrementare e qualificare  la domanda pubblica nei settori a più alto fattore di crescita”        

“Occorre sostenere le filiere industriali  strategiche, dall’automotive all’industria alimentare, dalla chimica alla farmaceutica, dall’informatica alla moda, ai comparti energetici,  intervenendo con politiche di settore mirate, che promuovano   l’internazionalizzazione. Ma soprattutto – ha concluso – occorre agire presto e insieme, nella consapevolezza che il confronto con sindacato   e imprese è l’unica via per unire qualità d’intervento e velocità decisionale. Serve subito un Patto sociale che metta su binari veloci, equi e stabili il cammino della ripresa”.

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