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Crisi, New York: settore immobiliare in difficoltà e crollo dello shopping

New York si svuota: la fuga dalla Grande Mela scattata con il coronavirus si fa sentire sul mercato degli affitti, considerato il termometro dello stato di salute del settore immobiliare: in agosto – secondo un rapporto di Douglas Elliman e Miller Samuel – risultavano vuoti la cifra record di 15.000 appartamenti. Paga le conseguenze della crisi da virus anche una delle icone dello shopping newyorkese: dopo 60 anni di attività Century 21, colosso dei grandi magazzini a prezzi scontati, fa bancarotta e chiude, schiacciato dal calo delle vendite e dalle “assicurazioni che le hanno voltato le spalle” non concedendole – denuncia – 175 milioni di dollari. Con Century 21 si allunga la lista dei grandi magazzini e della catene di vendite al dettaglio americani vittime della pandemia. Un elenco che include nomi d’eccellenza quali Brook Brothers e Neiman Marcus. E un elenco che sembra destinato ad allungarsi con il cambio delle abitudini degli americani, ormai sempre più dipendenti dallo shopping online e con meno occasioni per sfoggiare abiti da lavoro e da festa in seguito alle restrizioni ancora vigenti per il virus.

Ma a preoccupare maggiormente è il mercato immobiliare. Nonostante i prezzi in calo e le agevolazioni concesse – fino a 1,9 mesi gratis – la domanda per gli affitti è al palo, soprattutto per le case più piccole, quelle finora più ambite. Una mancanza di domanda che mostra come la pandemia si sia abbattuta sui redditi più bassi. “Il mercato degli affitti è debole e si sta indebolendo”, afferma Jonathan Miller, l’ad di Miller Samuel. Il timore è che la fuga dalla città per la pandemia non sia accompagnata da un rientro in massa. Fra gli uffici chiusi, le scuole in bilico e la paura di una seconda ondata molti potrebbero infatti decidere di non rientrare. E indicazioni in questo senso sono già chiare: la domanda di abitazioni nei vicini stati del New Jersey e del Connecticut – raggiungibili con 30’45 minuti di treno – è schizzata, anche da parte di tutti quei single che prima popolavano la città. Per New York, una delle città con le tasse più alte d’America e una delle più costose al mondo, è quindi un po’ il momento della verità. Un test difficile che, aleggiando lo slogan ‘New York Tough’, il governatore Andrew Cuomo e il sindaco Bill de Blasio vorrebbero superare. La strada però è in salita e i rischi per le casse cittadine elevati.

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