Il Made in Italy torna in Asia. Lo riporta Angelo Crippa, export manager coordinatore del servizio Rete ufficio estero co-gestito da Api e Confartigianato Lecco, che sostiene «secondo quanto mi riferiscono gli imprenditori, c’è un recupero sull’ acquisto di made in Italy e ciò accade per una serie di fattori che vanno da una maggior facilità di approvvigionamento alla possibilità di ottenere più facilmente prodotti finiti più difficili oggi da importare dall’Asia».
Crippa conferma alla Provincia di Como la tendenza al reshoring di fornitura registrata dalle Pmi locali che si ritrovano con una crescita di ordini da parte di clienti dati per persi da tempo perché avevano preferito comprare in Estremo Oriente.
Le nuove difficoltà di reperimento e di prezzo di materie prime e semilavorati, i costi stellari dei trasporti via mare e i tempi di consegna dilatati all’inverosimile spingono le aziende ad approvvigionarsi sui mercati europei con beneficio anche per i produttori italiani.
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