Banca d’Italia ha pubblicato la terza edizione del Rapporto sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici della Banca d’Italia – anno 2023.
Eccone i messaggi principali.
1) Il Rapporto annuale sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici − alla sua terza edizione − descrive la struttura di governo, la strategia e il processo con cui la Banca d’Italia tiene conto dei rischi di sostenibilità e climatici nell’investimento dei propri portafogli non di politica monetaria: il portafoglio finanziario in euro; il portafoglio delle riserve valutarie; il Fondo pensione complementare. Alla fine del 2023 questi portafogli valevano complessivamente 189 miliardi di euro.
2) Il Rapporto è redatto in accordo con le linee guida per le pubblicazioni armonizzate dell’Eurosistema ed è pubblicato in concomitanza con documenti analoghi della BCE e delle altre banche centrali nazionali . La diffusione delle informazioni sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici testimonia l’impegno della Banca d’Italia e dell’Eurosistema a gestire i propri investimenti non di politica monetaria in coerenza con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e con quelli stabilità dell’Unione europea.
3) Per i portafogli di azioni e obbligazioni societarie, la strategia di investimento adottata dalla Banca d’Italia favorisce, all’interno di ciascun settore, le imprese con le migliori prassi ESG e quelle più impegnate nella transizione climatica (strategia best-in-class ) . Per mitigare il rischio di transizione del portafoglio e per non penalizzare le aziende dei settori responsabili di rilevanti emissioni di gas serra più attive nella decarbonizzazione dei propri processi, l’Istituto pone specifica attenzione agli indicatori prospettici e non solo al livello delle emissioni degli anni precedenti .
4) La Banca, in qualità di azionista, attribuisce grande importanza al confronto con le imprese partecipate. Nel 2023 è continuato il dialogo con le aziende del proprio portafoglio che contribuiscono maggiormente alle emissioni di gas serra, per approfondire le loro strategie climatiche e sensibilizzarle sulla rilevanza di una comunicazione ampia sul processo di decarbonizzazione e sui temi ESG.
5) Alla fine del 2023 i portafogli azionari e delle obbligazioni societarie mostrano punteggi di sostenibilità aggregati migliori degli indici di riferimento. L’intensità carbonica media ponderata degli investimenti azionari in euro è diminuita del 4 per cento rispetto al 2022 ed è inferiore del 38 per cento nel confronto con l’indice di mercato preso come riferimento. Risultati analoghi sono stati ottenuti anche per le obbligazioni societarie in euro (‑11 e ‑32 per cento, rispettivamente).
6) Nel 2023 è cresciuto il peso delle obbligazioni verdi tra gli investimenti in titoli di Stato e in quelli emessi da organismi sovranazionali. Nel portafoglio finanziario le obbligazioni verdi costituiscono il 4 per cento degli investimenti in titoli di Stato (2,8 nel 2022) e il 24 per cento degli investimenti in titoli di organizzazioni internazionali e agenzie (20,5 nel 2022).
7) La Banca d’Italia conferma l’impegno a gestire i propri investimenti non di politica monetaria in coerenza con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e con quelli stabilità dell’Unione europea. L’effettivo conseguimento di tali obiettivi è tuttavia condizionato da numerosi fattori, tra cui il rispetto degli impegni di neutralità climatica dichiarati dalle imprese e dagli Stati nei cui titoli l’Istituto investe, le scelte degli altri partecipanti ai mercati finanziari e l’affinamento delle metodologie per la stima dei rischi climatici.