Crescita ferma nel terzo trimestre, con aumento del Pil dello 0,4% su base annua, per quanto in rallentamento rispetto ai primi due trimestri 2025.
Disoccupazione in crescita al 6,1%, con il dato su quella giovanile in aumento dello 0,9%, al 20,6%.
In un contesto in cui, però, aumenta il numero degli occupati, +67mila su mese e +176mila su anno.
Proprio guardando agli ultimi dodici mesi, l’Istat segnala la crescita dei dipendenti permanenti (+417mila) e degli autonomi (+76mila), ma anche il calo dei dipendenti a termine (-317mila).
Questa l’istantanea dell’Istat su crescita e occupazione, tema quest’ultimo che vede il numero di lavoratori complessivo raggiungere quota 24 milioni e 221mila unità.
Tornando al Pil, si registra inoltre una variazione acquisita per il 2025 pari allo 0,5%.
I dati di oggi sono “un’ulteriore conferma dell’andamento positivo dei numeri dell’occupazione che osserviamo da ottobre 2022 ad oggi”, sottolinea la ministra del Lavoro Marina Calderone, mettendo in evidenza “i più di 2 punti percentuali di disoccupazione” recuperati negli ultimi tre anni, che mettono il tasso di disoccupati italiano “in linea con la media europea”.
Ma dalle associazioni arriva un giudizio più tiepido.
Di congiuntura che “resta stagnante”, parla Confesercenti, per cui i risultati “sono inferiori alle valutazioni del Governo”, tema di cui “la manovra in arrivo deve tenere conto” al fine di “sostenere i consumi delle famiglie e gli investimenti”.
Per Confcommercio, che descrive “un’economia sostanzialmente statica”, a mancare è “il contributo della domanda interna e, più precisamente, della spesa delle famiglie”, elemento che riflette sempre di più “al di là di oscillazioni transitorie, una scarsa fiducia sul futuro”.
Per l’Unione Nazionale Consumatori, invece, “il Paese è fermo”, con la magra consolazione di aver “scampato il pericolo di una recessione tecnica, ossia di un Pil negativo anche nel terzo trimestre dopo il calo congiunturale del secondo”.
In tutta Europa, del resto, l’andamento del Pil riflette una fase di sostanziale stasi: nell’Eurozona la crescita è stata pari allo 0,2% nel terzo trimestre, mentre nell’Unione Europea dello 0,3%.








